La Prima Guerra Mondiale raccontata
in dialetto marchigiano da Baleani

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione
di Agnese Testadiferro
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Lunedì 8 Febbraio 2016, 20:35
CUPRAMONTANA - La Prima Guerra Mondiale raccontata in dialetto marchigiano. È stato presentato a Cupramontana, il libro "La Grande Guerra. Nella letteratura dialettale delle Marche" di Manlio Baleani.

Tra curiosità e stupore i versi in lingua parlata hanno aperto uno scenario diverso, quasi più toccante di quello che già la storia ha tracciato. Il volume, edito dalla Deputazione di storia patria per le Marche nella collana "Studi e testi", è una antologia di poesie di autori marchigiani scritte nel tipico dialetto di ogni singola provincia. Gli autori delle poesie hanno commentato in versi la guerra dal suo inizio sottolineando come si è svolta e gli episodi più importanti, passando per la vita di trincea. Una "guerra di popolo" soprattutto vissuta dai contadini, vista e sentita con lingua del popolo: tutto è percepito e trasmesso in modo semplice e autentico fatto di sofferenza ma anche, inaspettatamente, di ironia.

L'autore Baleani, nelle Grotte di Sanata Caterina dove è allestita la mostra “Cupramontana ricorda la Grande Guerra”, ha accompagnato la presentazione del volume con la lettura, fatta da specifici attori: Diego Lambertucci, Diego Pesaresi e Catia Paccusse. Le poesie fatte rivivere a voce sono state quelle di Mario Affede nel dialetto di Macerata, di Alberto Rondanini nel dialetto di Ancona e, nel dialetto di Cupramontana le opere di Elia Bonci e Luigi Capogrossi Colognesi. L’incontro è stato coordinato dal prof. Gilberto Piccinini presidente della Deputazione che ha sottolineato come la produzione poetica dialettale in questo periodo di guerra fosse pubblicata soprattutto in periodici locali e come essa rispecchiasse il punto di vista della gente.

Aneddoti sono stati svelati dallo storico Riccardo Ceccarelli che ha accennato ad alcuni scritti dei soldati dalle zone di guerra e al come i sacerdoti a Cupramontana vivessero con i fedeli l'evento bellico, condannando quanti riuscivano ad arricchirsi soprattutto facendo la "cresta" sui rifornimenti destinati ai soldati al fronte. La mostra sarà di nuovo aperta il prossimo fine settimana con lettura di poesie e lettere dalla trincea e della proiezione del film “Fango e Gloria” di Leonardo Tiberi.
 
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