Cupramontana, inviano foto osé. Poi scatta il ricatto: «Fuori i soldi»

Cupramontana, inviano foto osé. Poi scatta il ricatto: «Fuori i soldi»
Cupramontana, inviano foto osé. Poi scatta il ricatto: «Fuori i soldi»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 14:44

CUPRAMONTANA Avrebbero architettato una trappola quasi perfetta in cui far cadere un giovane residente in Vallesina. Prima avrebbero inviato a lui una foto in cui una di loro si mostrava in abbigliamento intimo. Poi, la proposta (rifiutata) di un incontro a luci rosse per la cifra di 100 euro con una ragazza, che si dichiarava minorenne. Infine, la richiesta di soldi: «Sono la mamma della ragazzina, l’hai molestata, è sotto choc. Ora deve andare dallo psicologo. Dacci i soldi». In totale, 500 euro, pagati in due tranche dalla famiglia del ragazzo finito in trappola. Che, poi, aveva sporto denuncia, capendo di essere stato beffato.

I riti alternativi

La ricostruzione accusatoria, fatta dalla procura sulla scorta della denuncia sporta dalla vittima, ha fatto finire nei guai due ragazze, residenti fuori regione ed entrambe 24enni. L’accusa è estorsione in concorso e ieri mattina hanno affrontato l’udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma. Una, difesa dall’avvocato Raffaele Sebastianelli, ha chiesto di poter patteggiare. L’altra procederà invece con il rito abbreviato.

La sentenza verrà emessa il 19 marzo. Il ragazzo beffato, un 25enne della Vallesina, non si è costituito parte civile: si era visto alleggerire il conto di 500 euro. Tutta la vicenda risale alla fine del 2020 e si sarebbe sviluppata prevalentemente su Whatsapp.

Il contatto

È su questo social che le due presunte truffatrici avrebbero contattato in prima battuta il 25enne, inviandogli una foto di una di loro in abbigliamento intimo. Una si sarebbe presentata come una under 18, chiedendogli un incontro per cento euro. Al rifiuto sarebbe scattato il ricatto, con l’entrata in scena dalla falsa mamma della (falsa) minorenne. «Mia figlia ha subito un trauma, tu l’hai molestata». Le due, sempre secondo l’accusa, avrebbero chiesto 500 euro. «Altrimenti sporgiamo denuncia e finisci nei guai» per la foto che gli era stata inviata. Alla fine, il povero ragazzo si era dovuto interfacciare con i suoi familiari e aveva ceduto al ricatto, pagando i soldi richiesti in due tranche sulla carta di una delle due ragazze finite davanti al gup. Quando la transazione era ormai eseguita, si era reso conto di essere stato ingannato.

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