“La terra tremano” di e con Giorgio Felicetti in tour nel cratere

“La terra tremano” di e con Giorgio Felicetti
“La terra tremano” di e con Giorgio Felicetti
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Domenica 23 Agosto 2020, 12:05

CASTELSANTANGELO SUL NERA - Siamo al grande appuntamento, il momento più atteso, la serata “evento” del progetto diretto da Giorgio Felicetti, per Esteuropaovest ed una rete di Comuni marchigiani nel cuore del cratere sismico, che fa seguito a quello fortunato del 2019 su “memoria e territorio”. Il progetto Un racconto per le Marche, arriva alla serata che ci ricorda i quattro anni dall’inizio del sisma del 2016, da Amatrice in poi. E dopo aver aperto la piazza di Visso lo scorso anno, questa volta a riaprirsi dopo quella terribile estate del 2016 è il luogo simbolo ed epicentro del terremoto nelle Marche, Castelsantangelo sul Nera, dove, alle ore 21 nella distrutta piazza Santo Spirito del centro storico di Castelsantangelo, andrà in scena  “La terra tremano” di e con Giorgio Felicetti.

«E’ uno spettacolo sulla vita e sulla morte, sulle nostre paure e sui nostri coraggi, sul nostro disperato bisogno di sentirci al sicuro e di vivere il nostro luogo, la terra dove decidiamo di stare, il nostro Paese, in maniera sana e giusta, perché a volte scordiamo che l’Italia è terra “in movimento” da sempre. E’ un racconto largo sui terremoti: Sicilia, Ancona, Friuli, Irpinia, Marche e Umbria, Molise, L’Aquila, Emilia Romagna. Ma è sulle storie del tremendo sisma del 2016, il più forte e intenso della storia recente, che “La terra tremano” diventa travolgente racconto collettivo di un’intera popolazione, quella del centro Italia. Destini e luoghi stravolti. Un’umanità capovolta, una moltitudine ammutolita.

Adesso, a distanza di quattro anni, quando l’attenzione mediatica anche a causa del Covid si è ulteriormente attenuata, sono ancor più evidenti i danni e le reali conseguenze nella vita della gente. La serata a Castelsantangelo non vuole essere certo una commemorazione, sarà anzi memoria viva, energia, voglia di andare oltre, e sguardo lucido su quel che si prospetta davanti a quelle macerie ancora ben visibili. Sarà per me una forte emozione, perché le prime persone che ho incontrato nel post terremoto, e da cui ho tratto le prime testimonianze, sono stati proprio abitanti di Gualdo e di Castello.

E la stessa domanda anche qui “La terra tremano” fa risuonare: sono le Parche a tessere questo tremolante e lunghissimo filo rosso che si dipana da sud a nord tra le catastrofi? O siamo noi, sopra questo Paese a non saper ancora trovare un modo per vivere in pace con una natura che ha bisogno di muoversi? Lo spettacolo, anche in questa estate 2020 continua a commuovere il pubblico, a creare fortissime emozioni, a stimolare riflessioni sul nostro destino, sia nella chiesa San Benedetto di Montemonaco, sia nel bellissimo teatro di Sirolo».

«Quel che accadrà a Castelsantengelo - conclude Felicetti - , sarà ancora quel fenomeno che solo il teatro è capace di realizzare, la catarsi di una comunità che si ritrova per ascoltare la propria storia, il proprio accaduto, il proprio vissuto. Un urlo si alza dalle macerie, una testimonianza, un’invocazione, una preghiera, una lettera aperta, scritta proprio con le lacrime e la forza di chi, nonostante tutto, resta ancora aggrappato alla sua terra. Allora è il tempo di raccontare e di ascoltare questa storia. Perché riguarda tutti noi». Sarà presente a Castelsantangelo una troupe cinematografica per le riprese di un docufilm. Per la sua opera “La terra tremano”, Giorgio Felicetti il prossimo 30 agosto riceverà il Premio Nazionale “Franco Enriquez per il Teatro” come miglior testo e miglior attore dell’anno, per il teatro civile. 

Un racconto per le Marche quest’anno sta entrando nel cuore dei paesi, con due storie chiave, che rappresentano il prima e il dopo sisma: Scarpagnante, tratto dal romanzo Saltatempo di Stefano Benni (sarà il 26 agosto a Visso), e “La terra tremano”, che oltre a Castelsantangelo, verrà rappresentato il 29 agosto a Caldarola, ed il 6 settembre a Loro Piceno. I due racconti, insieme, vanno a formare un unico grande “racconto per le Marche”, un affresco orale, per cercare di capire insieme com’è cambiato, come sta cambiando e come cambierà ancora il paesaggio umano delle Marche, dopo un sisma ed una epidemia. In mezzo ai due racconti, a dividerli, c’è quella frattura che le Marche hanno subito col sisma del 2016, frattura acuita ed allargata dall’emergenza Covid.    
       
Il progetto Un racconto per le Marche, fa parte del programma “Marche inVita, Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”, in collaborazione con MibAct, Regione Marche, Amat. L’evento e’ ad ingresso gratuito, occorre la prenotazione  tel. 0737 434971.

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