Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti
sono “Matti da slegare” a Fano

Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti
Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti
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Giovedì 14 Aprile 2016, 22:48
FANO - Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti, diretti da Gioele Dix sono con “Matti da slegare” al Teatro della Fortuna di Fano in chiusura della stagione dal 15 al 17 aprile e al Teatro Marchetti di Camerino lunedì 18  aprile, nei cartelloni proposti dai due Comuni con l'AMAT in collaborazione con MiBACT e Regione Marche.

Versione italiana della commedia "Elling & Kjell Bjarne" del norvegese Axel Hellstenius, in "Matti da slegare" con Giobbe e Iacchetti sono in scena anche Irene Serini e Gisella Szaniszlò.
 
Dopo parecchi anni in una struttura psichiatrica dove sono diventati amici, Elia e Gianni vengono ‘promossi’ e mandati a vivere da soli in un appartamento del centro.
L’esperimento è molto importante perché i due dovranno tentare di inserirsi nella società e badando a se stessi.
Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre e aveva con la madre un rapporto morboso, alla morte di lei si era rivelato incapace di prendersi cura di sé rendendo inevitabile il ricovero. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia.
Gianni è, al contrario, un omaccione dai modi ruvidi, fissato col cibo e col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È generoso e impulsivo, e la sua  fragilità è segno del tentativo di cancellare le ferite procurate da una madre alcolista e un patrigno violento.
In un percorso tortuoso ed esaltante i due ‘matti’ riusciranno a slegarsi dai loro fantasmi. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale e una ragione di vita: il ‘cocco di mamma’ nella poesia e nella forza delle parole; lo ‘scimmione’ scoprirà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore.

Nessun patetismo, né traccia di retorica in questo ritratto, leggero e intenso, di vita e amicizia, di dolori e scelte coraggiose in cui  arte e amore sono non solo mezzi di guarigione, ma elementi imprescindibili di una piena esistenza piena. 
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