Glauco Mauri mattatore al Gentile di Fabriano con “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio”

Glauco Mauri mattatore al Gentile di Fabriano con “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio”
Glauco Mauri mattatore al Gentile di Fabriano con “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio”
di Saverio Spadavecchia
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Gennaio 2024, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 12:03

Nuovo imperdibile appuntamento per la stagione di prosa del Teatro Gentile di Fabriano. Domani, domenica 21 gennaio, alle ore 17 andrà in scena “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio” di Thomas Bernhard. Glauco Mauri, uno dei più grandi attori teatrali italiani, darà corpo e voce a Bernhard Minetti, attore tedesco del secolo scorso, scopritore del teatro tragicomico e crudele di Thomas Bernhard e interprete di molti dei suoi testi, a cui l’autore ha dedicato la commedia con il suo nome. In un inarrestabile flusso di coscienza, Minetti riflette sulla propria vita e sul senso del teatro, senza risparmiare giudizi caustici e impietosi su una società istupidita e una scena svuotata di senso.

La residenza

Lo spettacolo, diretto da Andrea Baracco, giunge al termine di una residenza di riallestimento al Gentile. «Il teatro di Fabriano è davvero unico, il palco è bellissimo – ha commentato Glauco Mauri – mi sono e ci siamo trovati davvero bene durante il periodo del riallestimento. Ho molto apprezzato anche la città, davvero bella e con persone estremamente gentili, sia dentro che fuori dal teatro». Terminata la residenza, lo spettacolo proporrà la vita immaginaria di un guitto ormai vecchio e disilluso che mentre aspetta nella notte di capodanno, in una anonima hall d’albergo, di portare in scena per l’ultima volta “Re Lear”. Si abbandona così ai ricordi, riflette sulla propria vita, sul suo mestiere d’attore, sugli intriganti meccanismi del teatro, odia la letteratura classica e lancia giudizi spietati su una società sempre più confusa e su un teatro sempre più privo di senso.

L’abbinata

«Noi inizialmente proponevamo questo spettacolo insieme a “Il riformatore del mondo”, insieme al carissimo Roberto Sturno, che purtroppo è scomparso alla fine di settembre dello scorso anno, poi io facevo “Minetti”.

Erano due cose diverse, ed estremamente interessanti, questo perché la scrittura di Bernhard è sempre stata estremamente politica. Con la morte di Roberto purtroppo abbiamo scelto di eliminare “Il riformatore del mondo”, lasciando “Minetti”. Avevamo scelto inizialmente di metterli insieme perché in loro era evidente una grande differenza, perché entrambe parlavano di uomini e di tutte le loro difficoltà». In scena con Glauco Mauri ci saranno gli attori Stefania Micheli, Federico Brugnone, Danilo Capezzani, Francesca Trianni, Pietro Bovi e Giuliano Bruzzese.

La regia

«Lo spettacolo ha una regia bellissima – prosegue Mauri – c’è anche un finale strepitoso, così come lo è tutta la pièce. C’è quest’uomo, un attore che da 30 anni non sale su un palco e si trova in una città per interpretare Re Lear l’ultimo dell’anno. È stato famoso, proprio interpretando quel ruolo, lui dice di esser stato chiamato dal direttore dal teatro per interpretare quel ruolo, ma nessuno si presenta. È dunque una bugia? Vuole tornare a vivere in una città dove è stato un tempo celebre? Un testo bellissimo con Bernhard che riflette sul senso del teatro, io vedo in questo testo l’abbandono dell’autore, vedo in “Minetti” il suo lato umano, che parla sempre dei problemi della vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA