Damiano Simoncini presenta la sua produzione “Synthesys”: «Il mio è un sound cosmico»

Damiano Simoncini
Damiano Simoncini
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Giugno 2022, 19:23

Debutta oggi al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, il nuovo album solista del musicista pesarese Damiano Simoncini “Synthesys” con un evento dalle 18.30 a mezzanotte dal titolo “Levi - Synthesys Release Party”. Il concerto è per le 21 alla chiesa del Suffragio ma prima e dopo sono in programma djset all’aperto (nello spazio di fronte alla chiesa) e un breve talk di presentazione del disco (ore 19); l’ingresso è gratuito e sul posto sarà possibile acquistare la cassetta in edizione limitata di Synthesys, per 100 copie, con un packaging speciale realizzato da Black Marmalade Records.


La struttura
Il penultimo lavoro di Simoncini, sotto il moniker “Levi”, è uscito nel 2021: “Liquida” affrontava il rapporto tra l’interiore e l’esteriore, tra la psiche e la materia; attraverso la ricerca di un equilibrio nel dolore, messo in atto sperimentando un diverso approccio all’esistenza, unendo la terapia mentale con la terapia farmacologica. «Liquida era un lavoro che ho fatto totalmente da solo», sottolinea Damiano, «questa volta il tutto è molto più strutturato: ho lavorato con Giacomo Manneschi, produttore e musicista di Arezzo che ha collaborato con diversi artisti internazionali, che ha prodotto il disco.

Diciamo che i brani sono miei, ma c’è stato anche il suo intervento, direi fondamentale».


Figli della tensione personale, umana e planetaria, i brani di “Syntesys” usano la materia elettronica per fare un sunto completamente soggettivo ed emozionale del se, dell’altro e dell’altrove. Una “sintesi” appunto, che tocca generi e stili diversi, una sorta di “meltin pot” sonoro e materico, dove l’esperienza analogica ed elettrica dell’artista si dissolve nei diversi tentativi digitali che il disco presenta nei suoi movimenti. Un’elettronica heavy ed evocativa che si intreccia a momenti ipnagogici e sperimentazioni che vorrebbero condurre in futuri possibili. «È un sound cosmico, non è un disco “coerente”: a me non piace fare album monoblocco dove i brani si assomigliano tutti. Il filo conduttore è il suono, ma ho provato diversi approcci elettronici, da uno più ritmato ad altri più dilatati e morbidi, altri più sperimentali o più noise». Una sorta di “playlist radiofonica” di un’emittente fantasma alla deriva nel cosmo più profondo: sei composizioni, poco meno di mezz’ora per tentare di condensare l’ascolto e concentrarlo sulla propria percezione soggettiva dell’oggetto sonoro elettronico. Diverse le influenze che attraversano l’album, dalle visioni filmiche di Lynch, Bergman e Lang alle sperimentazioni sonore di Oneothrix Point Never e Steve Auschildt, passando per le suggestioni orchestrali di Ennio Morricone. «Un viaggio dentro e fuori di noi, - conclude Damiano - cercando soluzioni, risposte. O almeno provandoci. Sempre». Un evento straordinario per Pesaro, dove la musica interagisce con le immagini proiettate sui 12 lati della chiesa del Suffragio: una performance audio video che permetterà di immergersi totalmente nei suoi di “Syntesys”. Il volume e intensità della musica muoveranno algoritmi che riproducono le immagini, curate da Gabriele Ottino, ispirate ai brani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA