L'ascolana Grasel all'esordio con il brano “La Stanza”, spazio intimo che occupa il cuore e l’anima

La diciottenne ascolana Martina Tarquini, in arte Grasel
La diciottenne ascolana Martina Tarquini, in arte Grasel
di Filippo Ferretti
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Martedì 13 Aprile 2021, 11:12

ASCOLI - Ha solo 18 anni ma in fatto di musica ha già le idee molto chiare. È l’ascolana Martina Tarquini, in arte Grasel, che in questi giorni ha presentato il suo primo singolo. Una ragazza che non solo è autrice e cantautrice ma anche musicista, dato che sa cimentarsi benissimo nella chitarra e nell’ukulele. Il pezzo, intitolato “La Stanza”, attualmente disponibile su tutte le piattaforme digitali, rappresenta lo sforzo di un’artista che scrive da sola le sue composizioni.

 
L’ufficializzazione dell’uscita della canzone ha coinciso il suo videoclip, realizzato da un film-maker molto quotato in Italia, Davide Valenti, che ha da poco lasciato la sua città d’origine, Ascoli, per lavorare a Milano nel mondo della comunicazione. Per Grasel “La Stanza” rappresenta il debutto come cantautrice ma non il primo passo nel mondo dello spettacolo, visto che la ragazza proviene dal mondo teatrale: è stata allieva del coreografo, attore e danzatore Gianluca Bessi, discepolo di Gigi Proietti. Il progetto, uscito per conto della Music House e prodotto da Andrea Luzi e Caterina Tancredi, è nato nei mesi scorsi, quando Martina, durante il lockdown, ha pensato bene di trasformare l’universo della sua piccola camera da letto in un luogo poetico, immaginifico e anche un po’ malinconico. 
“La stanza” intesa come riparo interiore, quello spazio intimo che occupa il cuore, l’anima di chi in questo periodo così difficile della nostra vita collettiva è portato ad isolarsi, pensare, riscoprirsi. Un brano intimo ed estremamente personale che parla di interiorità costituite da ricordi, esplorazione di sentimenti, talvolta accompagnate da dolori e nostalgie. Anche rimpianti per un amore finito. La giovane artista presentando il singolo ha confermato la sua natura personale e autobiografica, sottolineando la sua vicinanza ai coetanei in questo anno così difficile. Anche il video, nel raccontare la visione metaforica di un’adolescente intenta a combattere contro le sensazioni provenienti da un rapporto terminato, ha voluto descrivere fisicamente le stanze, attraverso la presenza di quattro spazi mentali: quello romantico, ambientato all’interno del villino Verrucci di Force; quello caotico, evidenziato da un magazzino pieno di mobili; quello artistico, simboleggiato dallo studio di registrazione e, infine, quello fanciullesco, rappresentato dalla camera da letto. «Sono i luoghi della mente e dell’anima tipici della gioventù, fatta di pregi e difetti ma con grandi potenziali da esprimere» ha rivelato Grasel, certa che l’unica soluzione per evadere e uscire dalla tristezza sia quella di affidarsi alla fantasia, che nel video è rappresentata dall’ultima scena, dove Grasel appare in cima a un grattacielo.
Il nome d’arte della cantautrice nasce dall’unione di due parole anglosassoni: “Grass Eal” che significa “anguilla d’erba”.

Un termine che è anche il soprannome utilizzato dai suoi amici nel chiamarla e che ben rappresenta il suo ego artistico, definito da lei stessa «subdolo, pungente ma anche luminoso e vibrante».

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