MAURO ULIASSI, SENIGALLIA
«Il mio ristorante è in area demaniale. Non mi fascio la testa»
La Bolkestein non fa paura allo chef pluristellato Mauro Uliassi, nonostante il suo ristorante si trovi in area demaniale, tra la banchina di levante e la spiaggia. A contrastare la tanto discussa direttiva europea non ci sono solo i bagnini perché c’è da difendere anche l’unico ristorante Tre Stelle Michelin delle Marche, quello di Uliassi appunto, che la sta vivendo, però, senza drammi. «Non ho aggiornamenti sulla questione – commenta il diretto interessato,, titolare del ristorante insieme alla sorella Catia -. Abbiamo un avvocato demanialista di Ancona, che segue anche Portonovo. Non sono preoccupato, succederà quello che succederà. Nessuno al momento sa dire qualcosa di certo. È tutto molto fumoso e abbastanza incomprensibile. Tutto e tutti in attesa». Lui non ci sta a vivere in stand-by aspettando qualcosa che non si sa quando e come potrebbe accadere, privandosi delle gioie del presente. Continua a vivere con l’ottimismo che da sempre l’ha contraddistinto. Poi, se un problema ci sarà, lo affronterà. Del resto, ora non potrebbe fare altrimenti. Nei giorni scorsi ha ricevuto per il sesto anno consecutivo le Tre Stelle Michelin. È per lui tempo di godersi le soddisfazioni, frutto di un grande e meticoloso lavoro. Siccome, però, le stelle sono assegnate al ristorante e non allo chef, se l’area dove si trova dovesse aggiudicarsela qualcun altro all’asta, le stelle andrebbero perse. Ma sicuramente le riconquisterebbe in fretta, ricominciando da un’altra parte con la sua brigata. «Sono ipotesi – dice – che non mi sono mai venute in mente. Siamo concentrati sul hic et nunc da sempre, il qui e adesso. Al momento siamo tranquilli perché il più delle volte ci si fascia la testa prima, inutilmente». Intanto lo chef è indaffarato con i preparativi per l’Uliassi Gala Dinner. Il charity event in favore della Fondazione Paladini, la Onlus che aiuta le persone affette da malattie neuromuscolari, è in programma il 1° dicembre.
