Kate Middleton, dall'endometriosi alle malattie infiammatorie intestinali: tutte le ipotesi del ricovero secondo gli esperti

Giovedì 18 Gennaio 2024, 22:52 | 2 Minuti di Lettura

L'endometriosi

«Anche l'endometriosi - analizza ancora lo specialista - è una patologia che viene trattata spesso con terapia medica e la terapia medica è il trattamento estroprogestinico, quindi la pillola presa in maniera continuativa. Ed è anche vero che uno dei momenti in cui l'endometriosi si acquieta è durante la gravidanza perché il quadro ormonale viene mantenuto stabile». Altro elemento: «A noi chirurghi - riporta Boni - capita di operare queste pazienti e quando arrivano all'intervento chirurgico sono sempre casi insidiosi, perché sono quadri più gravi che richiedono trattamenti non semplici. Ma la diagnosi di solito avviene prima, non raramente all'inizio del ciclo mestruale, anche se la patologia può essere scoperta un pò tardivamente perché i disturbi vanno da un ciclo molto doloroso a irregolare, e altri sintomi. Non è infrequente che i pazienti passino da uno specialista all'altro pensando di avere altre malattie. Oggi c'è più consapevolezza, in Gb e anche in Italia, ma a volte non è semplicissima la diagnosi». Ricordando quel poco che si sa della storia clinica di Kate, poi, i media inglesi hanno citato, oltre alle gravidanze, la volta in cui fu ricoverata per una forte nausea gravidica. «Difficile però leggere questo elemento come un indizio. Sì e no, in medicina niente è mai bianco o nero - ragiona Boni - Se è vero che per esempio l'endometriosi in quanto tale durante la gravidanza si acquieta, è anche vero che quando il focolaio di endometriosi smette di sanguinare poi forma una cicatrice. Questa cicatrice si può formare anche per esempio nell'intestino. E capita che fra i disturbi che lamentano queste pazienti ci siano anche nausee». Quanto alla principessa Kate, nei prossimi giorni potrebbero arrivare nuovi aggiornamenti, è stato spiegato. E ci si interroga anche su quale sarà la linea: dire o non dire di più sulla sua condizione? «Tutto sommato, se dovesse trattarsi di una patologia benigna - conclude Boni - dire cos'è sarebbe un modo per aumentare l'awareness, come si dice in Gb»: la consapevolezza «su quella particolare malattia e sensibilizzare le persone».

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