Evira il fidanzato durante un rapporto e lo accusa di violenza: smentita dalle telecamere di sicurezza, rischia 10 anni

di Redazione web
Sabato 16 Settembre 2023, 14:30 | 2 Minuti di Lettura
Evira il suo capo (e fidanzato) accusandolo di violenza, ma viene smentita dalle telecamere: 10 anni e 200mila euro di danni

Evira il suo capo accusandolo di violenza, ma viene smentita dalle telecamere del locale. La donna, dipendente dell'uomo con cui aveva una relazione da ben quattro anni, ha mentito alla polizia quando si è costituita.

Oggi, rischia una pena detentiva pari a 10 anni e un risarcimento in denaro di 200mila euro da restituire all'uomo per averlo evirato. Ecco cos'è successo.

La relazione tra i due

Intorno alla mezzanotte del 31 maggio 2021, Abdur si è recato alla stazione di polizia locale di Sant Andreu de la Barca, Barcellona, con una brutta ferita sui genitali che ancora sanguinava.

L'uomo ha spiegato che Tanya, una dipendente del suo bar "El sybarita de la Barca", gli aveva tagliato il pene con un coltello, quindi gli agenti hanno chiamato un'ambulanza e lo hanno trasferito urgentemente all'ospedale di Bellvitge per le cure.

La sospettata si è presentata poco dopo alla stazione di polizia per ammettere l'amputazione, sostenendo che il suo capo aveva tentato di violentarla, come era successo altre volte, e lei si era difesa. Gli agenti della polizia locale l'hanno arrestata e hanno trasmesso il caso a Mossos d'Esquadra, che ha avviato un'indagine.

Le indagini

Dopo aver raccolto le testimonianze delle persone coinvolte, alcuni testimoni, tra cui alcuni clienti del bar, e aver visionato le telecamere di sicurezza del locale, hanno verificato che la versione della donna non corrispondeva.

Il tribunale investigativo di Martorell, competente in materia di violenza di genere, ha ordinato la detenzione provvisoria della sospettata, che vi è rimasta fino allo scorso maggio, quando è stata rilasciata in attesa del processo che si terrà nei prossimi mesi presso il tribunale di Barcellona.

Tanya, originaria come Abdur del Bangladesh, rischia una condanna a 10 anni di carcere per il reato di lesioni sotto forma di mutilazione genitale, come richiesto dalla Procura. Il documento del Pubblico Ministero, al quale El Mundo ha avuto accesso, è molto diverso dalla versione che l'imputata ha offerto alla polizia quando è stata arrestata e indica che i due hanno iniziato una relazione nel 2017 quando lei ha iniziato a lavorare come cameriera presso il bar.

Nello specifico, il pubblico ministero ha sottolineato che l'imputato, attualmente 37enne, e la vittima, 52enne, convivevano dal 2019, anche se un paio d'anni dopo Abdur dovette trasferirsi quando rilevò un altro bar. La donna lavorava presso il negozio di Sant Andreu de la Barca, anch'esso di proprietà dell'uomo, e ogni notte, affinché la donna potesse tornare in treno a casa sua, lui si occupava della chiusura. Così ha fatto il 31 maggio, ma l'imputata ha deciso di non tornare a casa, è rimasta nel locale a «preparare la cena per entrambi» mentre la vittima si riposava sul divano e poi si è messa a giocare alle slot machine.

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