Un branco di una dozzina di cinghiali scorrazza nel campo a due passi dall'ospedale

Urbino, un branco di una dozzina di cinghiali scorrazza nel campo a due passi dall'ospedale
Urbino, un branco di una dozzina di cinghiali scorrazza nel campo a due passi dall'ospedale
di Eugenio Gulini
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Mercoledì 17 Giugno 2020, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 11:34

URBINO - Cinghiali sempre più vicini alle abitazioni. Lunedì sera un gruppo di circa 12 ungulati si è presentato a Piantata a due passi dall’ospedale e ha preso possesso di un campetto dirimpetto alle case. Erano all’incirca le 19 quando sul posto sono anche arrivate le forze dell’ordine che poco hanno potuto per allontanare i cinghiali. Tra l’altro la strada scorre vicina al campo e l’idea che potessero infilarsi nel traffico provocando incidenti ha spaventato molti dei residenti nella zona.

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Sul tema torna anche la politica: «Possiamo constatare che negli ultimi anni, nonostante le svariate delibere e ordinanze da parte della Regione e del Comune per il controllo dei cinghiali – sottolinea il Meetup 5 Stelle di Urbino - il risultato raggiunto è stato nullo, anzi il numero degli ungulati è salito costantemente. L’ultima ordinanza di Gambini ad esempio non ha prodotto risultati, poichè si è voluta affrontare la situazione senza scontentare nessuno».
 
Un problema, che ha assunto dimensioni nazionali. «Lo si affronta modificando le cause che lo hanno creato: dare in gestione il territorio per troppo tempo ad una minoranza di cacciatori, cinghialai che non ha saputo (o voluto) risolvere il problema – continua il Meetup - ha portato la situazione fuori controllo a cui dobbiamo ora far fronte con esborsi da parte dell’intera collettività». Questo settore sembra avere a volte risvolti economici significativi. «Negli anni si sono avute ripetute segnalazioni di pratiche come la “pasturazione” o addirittura di allevamenti illegali, e l’incremento del numero degli ungulati ha provocato seri danni quali incidenti stradali, distruzione del prodotto agricolo e immissione sul mercato di carni non controllate, che spesso fanno concorrenza sleale agli allevamenti autorizzati. Purtroppo si sono registrati anche tragici incidenti di caccia: nel 2019 un totale di 95 vittime di cui 27 morti e 68 feriti, includendo tra di essi sia cacciatori che persone completamente estranee alla pratica». Nel 2018 una proposta di legge del consigliere regionale Fabbri per il contenimento degli ungulati. «Permette anche agli agricoltori non cacciatori di catturare i cinghiali che arrecano danni alle loro proprietà, attraverso l’ausilio di recinti trappola. Con questo metodo si riescono a catturare interi gruppi di cinghiali, per cui in poco tempo, il controllo degli ungulati riscuoterebbe buoni risultati, come avvenuto in un parco in Basilicata, dove si riscontrò un così forte decremento del numero dei cinghiali al punto da suscitare proteste da parte dei cinghialai». Gambini e il Pd regionale temono questo? «Di fatto continuano con le solite prassi, addirittura concedendo la possibilità di sparare tutto l’anno sia di giorno che di notte, prevedendo tra l’altro la possibilità di non rispettare le distanze minime di sicurezza previste dalla legge nazionale per l’attività venatoria. «E così leggiamo dai giornali di un’altra ordinanza comunale che da lunedì darà il via alla “girata”, un’altra azione inefficace come quella del 2018 che provocherà ancora più danni, separando i gruppi di ungulati, che si sposteranno a fare ulteriori danni su altri terreni agricoli».

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