Gli tolgono il reddito di cittadinanza, invalido e senza lavoro preso a spacciare hashish: «Avevo bisogno di soldi»

Gli tolgono il reddito di cittadinanza, invalido e senza lavoro preso a spacciare hashish: «Avevo bisogno di soldi». Nella foto i carabinieri con la droga e il denaro sequestrati
Gli tolgono il reddito di cittadinanza, invalido e senza lavoro preso a spacciare hashish: «Avevo bisogno di soldi». Nella foto i carabinieri con la droga e il denaro sequestrati
di Luigi Benelli
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Giovedì 10 Agosto 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:11

FANO - La cessione della droga davanti alla Mediateca Montanari, arrestato un 41enne. Invalido e disoccupato, da qualche giorno senza reddito di cittadinanza, ha ammesso di aver spacciato per sbarcare il lunario. Ieri mattina la direttissima in tribunale a Pesaro. Martedì sera i carabinieri di Fano hanno effettuato un servizio di controllo del territorio finalizzato alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti e hanno visto in diretta la cessione di hashish da parte del 41enne a un altro ragazzo nella zona di piazza Pier Maria Amiani, in centro storico.

Il blitz in piazza Amiani

I militari sono intervenuti immediatamente e hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato.

Addosso non aveva altro che le dosi vendute al cliente per poche decine d’euro, ma la perquisizione è proseguita a casa dove, dentro un marsupio consegnato dal 41enne, sono spuntati circa 30 grammi di hashish. Ieri mattina l’uomo, invalido al 75%, che percepisce una piccola pensione di invalidità, è stato portato davanti al giudice per la direttissima, difeso dall’avvocato Andrea Dionigi.

L’uomo, con precedenti specifici per spaccio e un passato da tossicodipendente, ha risposto alle domande del giudice e ha ammesso gli addebiti spiegando di averlo fatto in un momento di debolezza economica. Non riuscirebbe a trovare lavoro da tanto tempo anche per via dei suoi trascorsi e ora ha anche perso il reddito di cittadinanza.

Lavori di pubblica utilità

Il 41enne ha patteggiato la pena a 6 mesi che sono stati sostituiti con lavori di pubblica utilità in una associazione di volontariato di Fano. Il pubblico ministero ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, ma il giudice ha concesso l’obbligo di firma in caserma una volta a settimana.

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