San Benedetto, da giungla a parco: Il Comune di Pesaro riaprirà il giardino storico

San Benedetto, da giungla a parco: Il Comune di Pesaro riaprirà il giardino storico
San Benedetto, da giungla a parco: Il Comune di Pesaro riaprirà il giardino storico
di Miléna Bonaparte
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 14:28
PESARO Le future residenze sociali di corso XI Settembre, gli alloggi per redditi medio bassi da realizzare sul fronte principale del San Benedetto avranno a disposizione un ampio e nobile giardino. Non uno spazio verde qualunque. Il progetto sul quale sta per mettersi al lavoro il Comune interessa la più grande delle quattro corti interne del complesso, cuore dell’ex ospedale psichiatrico e al tempo stesso preziosa testimonianza del palazzo monumentale, inaugurato a fini sanitari nel 1829 in stile neoclassico sulle vestigia del seicentesco convento del Carmine.  


Le linee guida


Uno dei chiostri, di cui tre alberati, che si dischiudono quasi per incanto, avendo portato luce dentro il tristemente oscuro vecchio manicomio. Le linee guida del piano dovrebbero prevedere anche la fruibilità e l’utilizzo pubblici. Un nuovo spazio per la città, insomma, dominato dalla storia e dalla natura. Al momento il giardino è una sorta di ”giungla” abbandonata a se stessa con piante rare e secolari che si inerpicano fin dentro alle stanze in degrado, con i vetri delle finestre infranti e i soffitti il più delle volte crollati.
Pericolante anche il loggiato che circonda la corte, dove ai tempi dell’ospedale i pazienti andavano a passeggiare fino a raggiungere il Barchetto ducale su via Belvedere. Un’opera di completamento, il giardino da riscoprire, dal momento che i fondi europei Pinqua-Pnrr prevedono anche spazi sociali ed ecosostenibili connessi agli alloggi per la qualità dell’abitare e l’armonia di tutto il complesso. 

Il protocollo


D’altra parte l’intervento era previsto anche nel protocollo d’intesa sottoscritto nell’aprile del 2021 da Regione, ex Asur Marche e Comune. L’atto iniziale in base al quale si è messo in moto solo l’amministrazione pesarese, mentre non si vedono ancora all’orizzonte iniziative di Regione e Ast. Nel frattempo procede, secondo i tempi incalzanti del Pnrr, l’iter della pianificazione in vista dell’appalto integrato dei lavori, le cui procedure dovranno essere avviate entro i primi di dicembre. 
Un nuovo passo avanti in seguito al via libera al progetto definitivo da parte della Conferenza dei servizi, riunitasi nelle sedute del 7 luglio e 10 agosto, che ha rilasciato autorizzazioni, nulla osta, pareri, atti di assenso necessari all’approvazione degli elaborati tecnici e grafici. Dopodiché non sono previste scadenze intermedie, ma si va dritti verso la fine dei lavori fissata tassativamente al 2026. Durante l’estate la giunta ha inoltre rimodulato il quadro economico per l’intervento di recupero, una revisione in base a nuove esigenze di spesa rispetto al finanziamento Pinqua-Pnrr di 15 milioni scarsi. L’importo complessivo è ora di 15.250.000 euro, finanziato con 14.975.173 euro dal contributo europeo e per la quota rimanente di 274.827 euro da risorse comunali. 
Altro step, preliminare all’appalto integrato dei lavori, è l’incarico per la verifica del progetto definitivo, una sorta di riesame finale da realizzare ”work in progress” affidato alla ditta Pcq, Progetto costruzione qualità srl di Ancona, per una spesa di 31.244 euro.

La stessa impresa si occuperà anche del piano di fattibilità del giardino interno. Mentre il progetto definitivo, ormai al traguardo, è stato realizzato dal “Raggruppamento temporaneo di professionisti” tra il consorzio Studio Paci Beta srl di Pesaro e la Cooprogetti società cooperativa di Gubbio. 


Il pacchetto


Il San Benedetto, in quanto ex struttura sanitaria, è di proprietà dell’Ast-Regione, ma la parte interessata dalle residenze sociali ha ormai tutte le carte in regola, in base agli accordi presi, per diventare bene del Comune, essendo stata finanziata l’operazione dal Pinqua e approvata la variante urbanistica, mancherebbe soltanto il controvalore di acquisto che deve essere concordato tra i due enti. Si parla di oltre 1 milione di euro. 
 

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