L'assessore Pandolfi: «Per l’assegno di inclusione sono in attesa a Pesaro 1700 famiglie»

L'assessore Pandolfi: «Per l’assegno di inclusione sono in attesa a Pesaro 1700 famiglie»
L'assessore Pandolfi: «Per l’assegno di inclusione sono in attesa a Pesaro 1700 famiglie»
di Milena Bonaparte
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Martedì 14 Novembre 2023, 11:56

PESARO Prima dello stop di fine luglio, erano 4.061 i cittadini che beneficiavano del reddito di cittadinanza nei 7 comuni dell’Ambito territoriale sociale 1, a Pesaro, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Montelabbate, Tavullia e Vallefoglia. Il dato è riferito agli inizi di quest’anno. Se le persone tra 18 e 59 anni seguite dal Centro per l’impiego sono rimaste senza l’entrata minima garantita dallo Stato perché in grado di svolgere un’attività lavorativa, non se la passa troppo bene neppure il resto degli assistiti, quello legato all’Ambito, che avrebbe tutte le carte in regola per conservare il sussidio in quanto “non occupabile” per disabilità e problemi di ordine sociale. 

 
Un po’ di conti


Si tratta di circa 1.700 famiglie indigenti, pari a un 42% dei 4.061 detentori iniziali, con al loro interno un minore, un disabile o un over 60 che mantengono il Rdc fino a dicembre e poi, dal primo gennaio, potranno ricevere il nuovo assegno d’inclusione.La somma non supera i 500 euro.

Un traghettamento complesso, in una vera e propria palude di incognite e adempimenti burocratici che ha messo in fibrillazione il gruppo di lavoro dell’Ambito, formato da 4 assistenti sociali e 1 coordinatore. 


«L’intento è fare rientrare nel contributo tutti i nostri assistiti, ma purtroppo non dipende da noi - chiarisce Luca Pandolfi, presidente del Comitato dei sindaci dell’Ats1 e assessore alla Solidarietà del Comune di Pesaro -. Chi è stato tagliato fuori dal reddito di cittadinanza faceva capo al Centro per l’impiego, non rientrava naturalmente tra i nostri assistiti. E mi risulta che in 9 persone hanno aderito al Supporto per la formazione e il lavoro, un assegno di 350 euro per 12 mesi al massimo di corsi professionali, ma non rinnovabile. Un intervento in ogni caso che comporta un riproporsi nel mondo del lavoro, non l’automatica assunzione». 


Ma sarà una partita ancora più difficile quella dell’Ambito per gestire l’arrivo del nuovo assegno d’inclusione al posto del reddito di cittadinanza sociale: «Tutti i nostri calcoli, importi e percentuali non hanno purtroppo alcun valore assoluto - spiega Pandolfi -, sarà infatti il Governo a fornirci l’elenco dei beneficiari, pare in base alle domande che dovranno ripresentare daccapo i singoli assistiti. Non sarà un processo automatico. Perciò stiamo cercando di immaginare come sostenere al meglio le persone in questo passaggio tanto delicato e fondamentale. I soggetti coperti quanti saranno? Non possiamo dirlo, ma questa impasse va risolta, tra dicembre e gennaio le pratiche devono essere chiuse. Le cifre sono variabili, con assegni al massimo di 500 euro e la quota del sostegno all’affitto che sembra non essere più contemplata, dal momento che dovrebbe andare direttamente al proprietario dell’abitazione».


Dopo il blocco del reddito di cittadinanza da parte dell’Inps venerdì 28 luglio, c’è stata una fuga di ex beneficiari dal Centro per l’impiego verso l’Ambito: «Gli utenti sono quindi aumentati di circa 143 soggetti con disabilità - afferma Pandolfi -, del resto si tratta di casi più logicamente inquadrabili nei nostri requisiti e che quindi hanno diritto all’assegno». Comunque c’è poca chiarezza per la presa in carico di nuovi arrivi. Se tutti i 1.700 assistiti dovessero ricevere l’assegno d’inclusione di 500 euro l’importo necessario sarebbe di 850.000 euro. 


«Ma il totale degli aventi diritto ci arriva secondo una valutazione del Governo che poi noi dobbiamo riesaminare. Quante persone con reddito sospeso passeranno ai servizi sociali? Bisogna fare ulteriori controlli incrociati per verificare se si tratta di soggetti abili al lavoro o ci sono delle fragilità. Basti pensare che nel caso della “Carta alimentare” erano stati ufficialmente previsti 4.000 beneficiari e poi i soldi arrivati dal Governo ne hanno coperti solo 1.400. Speriamo che la partita non vada a finire allo stesso modo».

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