PESARO - Stessa spiaggia e stesso mare, più libertà per i bagnanti senza più il distanziamento obbligato tra un ombrellone e l’altro, ma il posto al sole diventa più “salato” con abbonamenti stagionali al rialzo per un ombrellone e due lettini. I fidelizzati già lo sanno: raggiunti dai whatsapp dei gestori per chiedere la conferma dell’ombrellone perchè già a fine aprile si tirano le fila delle prenotazioni.
Il tam tam sulle nuove tariffe corre già sul social, dove si scambiano commenti sull’aumento del costo spiaggia da uno stabilimento all’altro, con l’indicazione della cifra richiesta da giugno ad agosto. Che sia Baia, Ponente, Levante o Sottomonte fa poca differenza, i balneari locali confermano i rincari, anzi i ritocchi, per sdraio e ombrelloni che incideranno maggiormente sulle prime file e, alla fine, sull’abbonamento stagionale.
I calcoli
In media si viaggia su una forbice tra il 6/8% con punte del 10% e più per uno standard che vede l’accoppiata ombrellone e due lettini. «La maggior parte di noi balneari di Levante riuniti nel Consorzio – osserva Claudio Casoli di bagni Iole numero 27 – ha praticato rincari da 50 a 80 euro in più a ombrellone per un abbonamento stagionale.
Il dibattito
Il trend: numeri e offerte corrono via social e infiammano commenti e perplessità dei pesaresi. Il prezzo certo varia sulla base della fila e della vicinanza alla battigia. Ci sono famiglie in comitiva che per esempio a Sottomonte in stabilimenti come bagni Bibi o Margherita spendono 50 euro in più per un posto in terza fila, passando da 600-650 euro agli attuali 700. Stesso prezzo praticato da quasi tutti gli stabilimenti a Ponente su viale Trieste, per la seconda fila orizzontale, ma ci sono anche bagni, soprattutto se con servizi per gli hotel o con bar-ristorante, dove per la prima fila l’abbonamento stagionale schizza anche a 1000-1100 euro per un ombrellone e due lettini. «Ogni operatore si sa sceglie di aumentare sulla base della propria offerta, target di clientela, servizi e margini di guadagno – commenta Gianni Angeloni di bagni Bibi, fra i gestori che hanno ritoccato le tariffe. Così come si sa, che il cliente nuovo o fidelizzato che sia, ad ogni stagione polemizza su qualunque tipo di aumento dalla spiaggia al bar».
La mentalità
«Una questione anche di mentalità se vogliamo - prosegue - ovviamente non generalizzata, dove il balneare è visto come la categoria che guadagna a prescindere. Bagni Bibi per esempio è stato fra i pochi che non ha aumentato i prezzi anche dei giornalieri nel 2020 nella prima estate post emergenza, altri che si sono trovati a perdere ombrelloni per il distanziamento, già avevano aumentato il costo. Il nostro stabilimento aumenta i prezzi invece dopo tre anni, e non per tutti ma solo nelle prime tre file, a seconda della posizione».