Pesaro, liti, ubriachi e spaccio: troppi gli interventi della polizia, il bar Diana chiuderà per 7 giorni

Pesaro, liti, ubriachi e spaccio: troppi gli interventi della polizia, il bar Diana chiuderà per 7 giorni
Pesaro, liti, ubriachi e spaccio: troppi gli interventi della polizia, il bar Diana chiuderà per 7 giorni
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Gennaio 2024, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 11:18

PESARO - Liti, persone in stato di alterazione psicofisica, eccessi alcolici e casi di cronaca: troppo gli interventi della polizia e troppo i moniti inascoltati. Da qui la decisione: il questore di Pesaro, Raffaele Clemente, fa chiudere per una settimana il bar Diana, in via XXIV Maggio nei pressi della stazione del treno e delle corriere.

Il locale resterà chiuso da lunedì prossimo, 29 gennaio a domenica 4 febbraio in base all’articolo 100 del Tulp, il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Secondo l’articolo il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Nelle ultime settimane sono state diverse le chiamate alle forze dell’ordine per sedare liti, far allontanare persone moleste ed episodi con ragazzi ubriachi a cui sarebbero stati somministrati altri alcolici nonostante le loro condizioni alticce.

Gli episodi

Gente che poi avrebbe infastidito passanti e altri avventori. Il caso più grave appena poche settimane fa: quello di un gambiano sulla trentina arrestato con l’accusa di lesioni gravi. Avrebbe litigato con un connazionale e, afferrato un coccio tagliente colpito l’altro al volto, sfregiandolo al viso con una profonda lesione. L’uomo sarebbe stato picchiato la settimana prima tanto da finire in ospedale con contusioni e colpi subiti giudicati guaribili in venti giorni. Litigi che a detta del 30enne sarebbero dovuti al fatto che il suo “rivale” avrebbe infastidito delle persone proponendo droga.

Un contesto poco chiaro in cui il giovane non voleva che spacciasse, cercando di mettere un freno, ma trovando l’aggressione del connazionale. Fino alla lite e l’arresto. Episodi che sono continuati, così come gli avvertimenti. Di qui il provvedimento, uno degli ultimi del questore che a giorni lascerà il vertice per andare in pensione, come extrema ratio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA