Il presidente dell'Auser contesta il Dpcm: «Gli anziani soli a Natale, la cosa mi lascia basito. Per loro 17 giorni di abbandono»

Il presidente dell'Auser contesta il Dpcm: «Gli anziani soli a Natale, la cosa mi lascia basito. Per loro 17 giorni di abbandono»
Il presidente dell'Auser contesta il Dpcm: ​«Gli anziani soli a Natale, la cosa mi lascia basito. Per loro 17 giorni di abbandono»
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 13:07

PESARO  - «Basiti dal Dpcm Conte, gli anziani soli saranno ancora più soli durante le feste di Natale. Il calore dei familiari, con distanze e precauzioni di sicurezza, sarebbe stato importante per sostenerli», dice Massimo Ciabocchi, presidente provinciale Auser. Dal 21 dicembre al 6 gennaio si potranno raggiungere fuori regione solo in caso di urgenze. Il 25, 26 dicembre e 1° gennaio si potrà andare da nonni e genitori fuori dal proprio Comune, ma solo per assisterli. Vietato raggiungerli solo per fargli compagnia. 

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L’Auser provinciale, associazione di volontariato per l’invecchiamento attivo, non è d’accordo con le misure introdotte dal provvedimento che penalizzano, come riferisce il presidente provinciale Massimo Ciabocchi, gli anziani soli. «E’ una decisione, quella del Governo espressa con il Dpcm, che ci lascia basiti, se pensiamo al fatto che nei 15 giorni prima di Natale si auto libera tutti per andare in giro con il rischio di assembramenti e contagi. Crediamo che in certi momenti dell’anno, come il Natale, sia importante il calore della famiglia, soprattutto per quelle persone più deboli e sole che in questo momento hanno anche paura. C’è la difficoltà a restare da soli e il peso psicologico di questo Covid che aleggia sopra le teste, non aiuta certamente il Dpcm con questi obblighi perchè non ci permette di dare quel minimo di sostegno ai nostri anziani, spesso genitori e nonni, persone che non hanno più nessuno intorno e si trovano da soli a casa. E magari la presenza di un familiare, rispettando distanze e tutte le precazioni di sicurezza, avrebbe dato un po’ di serenità in un giorno particolare». 

Tanti anziani sono deceduti nei mesi del Covid, tanti altri sono rimasti soli.

Auser ha cercato di sostenerli in questo periodo così difficile, ma la stessa associazione ha dovuto fare i conti con la pausa del virus. «Molti dei nostri pensionati volontari hanno preferito non rischiare di contrarre il virus. Ma in tanti si sono dati da fare nei mesi passati e continuano a farlo - dice ancora Ciabocchi - Ci sono varie esperienze positive anche nella nostra provincia, vedi Fano, San Lorenzo in Campo, Cagli, Pesaro. Con una serie di iniziative l’associazione ha continuato a supportare ancora di più queste situazione per restare vicino ai deboli, che sono le persone anziane, ma solo. Ci sono anche i disabili e persone che hanno problematiche a livello psicologico. Con l’ausilio spesa, trasporto scolastico e telefono amico, dove qualcuno può trovare sfogo dietro una cornetta e magari per mezz’ora liberarsi di quello che gli pesa, abbiamo cercato di fare un buon lavoro. A livello di debolezze economiche stiamo facendo un lavoro in alcune realtà in accordo con la Caritas, in cui ci rendiamo disponibili a dare una mano alla distribuzione e individuazione delle famiglie, che magari si vergognano a dire che hanno fame. E cerchiamo di sostenere e aiutare la Caritas a distribuire i pacchi alimentari». 

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