Omicidio Bruzzese, banca dati hackerata per scoprire dove viveva il pentito

Omicidio Bruzzese, banca dati hackerata per scoprire dove viveva il pentito
Omicidio Bruzzese, banca dati hackerata per scoprire dove viveva il pentito
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Luglio 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 15:07

 PESARO -  Omicidio Bruzzese, ammesse le prove. Tra le informative acquisite anche l’accesso abusivo alle banche dati dello Stato per scoprire dove fosse la famiglia dei pentiti. Ieri nuova udienza davanti alla corte d’assise di Pesaro per Rocco Versace, 57enne calabrese accusato di omicidio in concorso di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 davanti alla sua abitazione, in via Bovio.

Un messaggio diretto al fratello di Biagio, pentito di ‘ndrangheta che con le sue dichiarazioni ha incastrato alcuni membri del clan Crea di Rizziconi.

L’obiettivo è stabilire il ruolo dell’imputato. Per la procura è stato quello di pianificare l’omicidio. La difesa ha altri piani anche perché sottolinea con gli avvocati Francesco Albanese e Pasquale Loiacono che Versace era in Calabria il giorno dell’omicidio e non viene collocato nel luogo del delitto. Tanto che tra le richieste dell’ammissione delle prove ci sono le immagini di videosorveglianza che non riprendono l’imputato, il referto autoptico e alcune intercettazioni.Tutte date per acquisite per snellire il dibattimento.

La procura ha chiesto anche di acquisire l’informativa sull’accesso abusivo alle banche dati del Ministero effettuato tra Vibo Valentia e la Puglia con credenziali false per scoprire in quale sito riservato si trovasse la famiglia Bruzzese. Un’informazione di contesto e non una imputazione che riguarda l’imputato. Si è già chiuso l’altro troncone del processo a Ancona, dove il 43enne Francesco Candiloro e il 44enne Michelangelo Tripodi (indicati dalla procura come gli esecutori materiali dell’assassinio) rispondevano di concorso in omicidio volontario aggravato dal fatto di dall’aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, la famiglia Crea di Rizziconi.

Cosca alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Sono stati condannati con rito abbreviato entrambi all’ergastolo. Mentre per i familiari è stata disposta una provvisionale di 100 mila euro. Definito anche il calendario delle udienze: 27 settembre, 11 ottobre, 25 ottobre, 7 novembre, 15 novembre, 29 novembre, 6 dicembre, 13 dicembre, 10 gennaio, 24 gennaio. La sentenza potrebbe arrivare a febbraio 2024.<

© RIPRODUZIONE RISERVATA