Si rifiuta di fare massaggi hard ai clienti, la titolare del centro estetico sulla Statale la picchia: cinese condannata a 4 anni di carcere. Ecco il listino prezzi

La ragazza denuncia tutto e l’imprenditrice cinese viene processata: condannata a 4 anni di carcere

Il centro estetico aveva sede lungo la statale adriatica
Il centro estetico aveva sede lungo la statale adriatica
di Luigi Benelli
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Venerdì 29 Settembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:19
PESARO Centro massaggi cinese con gran finale hot. C’era un vero e proprio prezzario delle prestazioni a cui fare riferimento, ma non tutte le massaggiatrici erano disposte ad offrire quella prestazione finale. Una di loro si è decisamente opposta. La reazione violenta della datrice di lavoro e il coraggio di denunciarla hanno attivato un’inchiesta e un processo che ieri si è concluso. 


La storia


La sentenza pronunciata davanti al collegio del tribunale di Pesaro riguarda questo caso di sfruttamento della prostituzione e rapina. la vicenda è quella della ragazza che si era rifiutata di fare i massaggi il finale erotico. Un rifiuto che le era costato caro perché un pesarese di 40 e la cinese di 54 anni, titolare dell’attività, l’avevano riempita di botte. E l’avevano lasciata scalza e piangente fuori dal centro sulla statale adriatica. La donna cinese è accusata di rapina, lesioni e sfruttamento della prostituzione mentre il socio, pesarese, ha patteggiato a giugno dell’anno scorso a 1 anno 10 mesi e 20 giorni di pena.

I fatti nel 2019


I fatti risalgono al 2019 quando i due, di fronte al no della massaggiatrice al finale hot per il cliente, le avevano strappato di mano il telefonino per impedirle di chiamare le forze dell’ordine. E poi le botte. Ma alla fine la massaggiatrice ribelle era riuscita a scappare e a denunciare tutto ai carabinieri. Compreso tutto quello che succedeva tra le pareti di un centro massaggi sulla statale Adriatica dove le dipendenti, tutte orientali, erano incaricate e forse costrette a soddisfare le richieste piccanti dei clienti, con prestazioni finali da bollino rosso. 
Durante il dibattimento, i frequentatori hanno raccontato cosa succedeva. È emerso che un massaggio costava 30 euro e alle ragazze andavano 13,50 euro.

I testi hanno raccontato che con 40 euro si poteva avere una prestazione manuale e con 50 completa. La donna era stata attirata dall’annuncio con la promessa di pagamento ogni 10 giorni. Ma essendosi rivelata una promessa vana la ragazza si è rifiutata di effettuare il lavoro aggiuntivo. In quel centro massaggi infatti oltre ai normali servizi da salone estetico, si eseguivano anche massaggi con “lieto fine”, su richiesta del cliente. Ma soprattutto dietro pretesa dei titolari. E secondo l’accusa non sarebbe stato possibile dire no. L’accusa di rapina deriva dal fatto che le avevano strappato il telefono di mano, poi le lesioni per gli schiaffi e le spinte. 


Il dibattimento


Una denuncia che ha portato a capire cosa succedesse nel centro estetico. Tanto da attribuire ai due titolari anche l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Un reato che si inquadra nel contesto della cosiddetta legge Merlin del ‘75. Ieri la titolare cinese è stata condannata a 4 anni di reclusione.

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