Anziana morta in casa ma nessuno certifica il decesso fino al giorno dopo: «Il medico non c'è più»

Anziana morta in casa ma nessuno certifica il decesso fino al giorno dopo: «Il medico non c'è più»
Anziana morta in casa ma nessuno certifica il decesso fino al giorno dopo: «Il medico non c'è più»
di Giancluca Murgia
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Sabato 15 Gennaio 2022, 09:40

PESARO - L’anziana signora muore in casa all’ora di cena ma non si trova un medico per constatarne l’avvenuto decesso. Succede anche questo, nel 2022, a Pesaro. Telefonate, risposte negative. Altre telefonate, squilli a vuoto. La guardia medica? Solo un ricordo. Il medico di base? Dopo le 20.30 non c’è più. «Senza la constatazione del decesso le pompe funebri che ho contattato mi hanno detto che non potevano intervenire e spostare mia madre» ha raccontato il figlio. 

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I no ricevuti

«Abbiamo anche chiamato un amico che lavora in ospedale - spiega -, perché quando sei disperato ti rivolgi anche agli amici ma lui era di turno e non ci ha potuto aiutare. L’ultima soluzione era chiamare il 118 ma non ce la siamo sentita, visto tutto il carico di lavoro che hanno da giorni e giorni, l’attesa che avrebbe comportato e le spiegazioni che avremmo dovuto dare. Posso dire, però, che ci siamo vergognati di essere in questo caso pesaresi. Si stava meglio quando si stava peggio». Il capo famiglia, al telefono, si dice addolorato e infuriato: oltre al dolore per la scomparsa dell’amata madre, la famiglia si è trovata infatti a fronteggiare questa situazione ai confini della realtà che riassume burocrazia, carenza della sanità locale e fragilità di una società sempre più lasciata al proprio destino. «Siamo all’assurdo che trovare un dottore, anche per un morto, appena dopo le 20, a Pesaro è diventa una impresa. Ci siamo veramente ridotti così? Impossibile che non ci sia una guardia medica, che nessuno di notte possa fare un atto di morte. Il medico di famiglia è venuto solo stamattina (ieri, ndr)». 

«È rimasta con noi»
«Prima, il dottore, non poteva - sottolinea l’uomo -. Così mia mamma è rimasta con noi tutta la notte, morta, sul suo letto. La tentazione di chiamare il 118 l’abbiamo avuta più volte ma ragionandoci, visto che ci riteniamo una famiglia seria, non volevamo abusare del servizio. Forse siamo stati sfortunati o troppo zelanti ma, ripeto, impossibile che una città con tutti questi abitanti non abbia una guardia medica e che da una certa ora in poi, appena dopo cena, l’unica soluzione per tutto sia il pronto soccorso».

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