La piastrina di un soldato pergolese torna alla sua famiglia dopo 80 anni

Alessandro Pignatelli, con la divisa del Regio Esercito
Alessandro Pignatelli, con la divisa del Regio Esercito
di Marco Spadola
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Domenica 12 Marzo 2023, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 15:52

PERGOLA  - La caparbietà e la volontà di un giornalista, la promessa fatta a suo babbo di restituire ai familiari di un militare un prezioso cimelio, sommate alla potenza dei social, sono gli ingredienti di una storia che riempie il cuore, iniziata nel lontano 1943 e conclusasi ben 80 anni dopo. Protagonisti il giornalista di Potenza Giuseppe Fiorellini che ha riconsegnato la piastrina del militare del Regio Esercito, Alessandro Pignatelli, nato a Pergola nel 1922, al figlio Moreno che ora vive in Belgio. La piastrina, un rettangolo di metallo di 35 millimetri per 45, conteneva le informazioni sul soldato: matricola 11493 del 53esimo Distretto Militare di Pesaro. 

 
Il simbolo


La piastrina del soldato Alessandro, figlio di Domenico e Caterina Petroni, fu rinvenuta dal padre di Giuseppe Fiorellini, Salvatore, nel 1955 nelle rovine della caserma Lucania di Potenza che nel 1943 venne quasi distrutta dai bombardamenti delle forze aeree americane. «Con l’Armistizio – spiega Fiorellini - molti soldati, per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi, si misero in borghese e gettarono via le piastrine nei pressi di quelle rovine.

Molte delle piastrine ritrovate venivano consegnate a Padre Mario che le custodiva. Mio padre decise di non consegnarla e promise a sé stesso di farla recapitare a Pignatelli o ai familiari. Scrisse diverse lettere all’anagrafe del Comune di Pergola per avere notizie, ma la ricerca fu vana.

Per anni la piastrina rimase chiusa nel suo cassetto, fin quando non la scovai. Avevo 6 o forse 8 anni e, a volte per gioco, indossavo parti della divisa militare di mio padre, compreso quella piastrina. Ma ogni volta mio padre mi ammoniva di non perderla perché aveva promesso di riconsegnarla a Pignatelli. Non capivo bene il perché ma quel Pignatelli diventò subito un militare compagno immaginario di giochi. Dal 2000 ho cominciato anch’io a mandare mail al Comune ma nessun riscontro». 


Nel 2022 Fiorellini passa allora a Facebook: «Mi viene l’idea di lanciare un appello nei gruppi di Pergola. Dopo pochi giorni, mi scrive Manuela Pignatelli, pronipote del fratello di Alessandro, ma malauguratamente non leggo la sua risposta che era finita in spam. Dopo un anno, vedo il messaggio, rispondo e finalmente ottengo le prime informazioni: Alessandro Pignatelli si era trasferito in Belgio a fine anni ’50 con la famiglia». Finalmente entra in contatto con il figlio Moreno che vive a Nivelles: «Scopro che Alessandro Pignatelli, quel militare venuto a Potenza e mio compagno immaginario di giochi, era scampato ai rastrellamenti. Ha avuto diversi figli, condotto una vita serena in Belgio dove si era trasferito con tutta la famiglia nel 1957 ed è deceduto nel 2009 a 87 anni.


Pacco recapitato


« Per il tramite del corriere Gls la piastrina è stata recapitata alla famiglia Pignatelli. Finalmente alla mia foto da bambino con la medaglietta in petto posso affiancare quella di Moreno, figlio del militare venuto a Potenza, con suo figlio Giordano e suo nipote Valentino che è il nuovo bambino che potrà fantasticare di quel militare, suo avo, scampato ai rastrellamenti di Potenza. Caro Papà a 68 anni dal tuo ritrovamento la piastrina è stata riconsegnata e la promessa mantenuta». 

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