Piastrina militare consegnata dopo 80 anni alla famiglia del soldato marchigiano Alessandro Pignatelli

Giuseppe Fiorellini ha terminato la ricerca iniziata dal padre dopo l'Armistizio: il militare di Pergola si era trasferito in Belgio ed è morto nel 2009

Piastrina militare consegnata dopo 80 in Belgio alla famiglia del soldato marchigiano Alessandro Pignatelli (foto concesse da Giuseppe Fiorellini)
Piastrina militare consegnata dopo 80 in Belgio alla famiglia del soldato marchigiano Alessandro Pignatelli (foto concesse da Giuseppe Fiorellini)
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 11 Marzo 2023, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 08:22

PESARO - Questa è la storia di una piastrina militare abbandonata da un soldato marchigiano durante i rastrellamenti di Potenza subito dopo l'Armistizio, di un sottotenente che ha deciso di custodirla gelosamente con la promessa di restituirla al legittimo proprietario e di suo figlio, che dopo 80 anni è riuscito a farla arrivare a destinazione. E' la storia  di due famiglie - unite inconsapevolmente da una medaglietta di 35 millimetri per 45 -  e a raccontarla è Giuseppe Fiorellini, giornalista di Potenza, che nel 1968 ha ricevuto in dono dal padre questa piastrina appartenuta a un militare del Regio Esercito. “Matricola 11493 del 53° Distretto Militare di Pesaro. Alessandro Pignatelli figlio di Domenico Pignatelli e Caterina Petroni, nato a Pergola (Pesaro) nel 1922”. Tutto ha avuto inizio da qui.

(La medaglietta di Alessandro Pignatelli, Moreno Pignatelli con il figlio Giordano e il nipote Valentino

«Mio padre scrisse diverse lettere all’anagrafe del Comune di Pergola per avere notizie di Pignatelli - racconta Fiorellini sulla sua pagina Facebook -, ma la ricerca fu vana.

Per anni la piastrina rimase chiusa nel suo cassetto, fin quando non la scovai».

Giuseppe era ancora un bambino e per giocare indossava la divisa militare del padre, compresa quella piastrina che appuntava al petto con una spilla: «Ogni volta che facevo quel gioco mio padre mi ammoniva di non perderla perché aveva promesso di riconsegnarla a Pignatelli. Non capivo bene il perché di quella promessa ma quel Pignatelli diventò subito un militare compagno immaginario di giochi». Il tempo passa e Giuseppe Fiorellini nel 2000 decide di proseguire la ricerca del padre scrivendo diverse mail al Comune di Pergola ma senza esito. Dopo 22 anni, pensa di lanciare un appello su Facebook, ma il destino ci mette lo zampino: «Dopo pochi giorni, mi scrive Manuela Pignatelli, pronipote del fratello di Alessandro, ma la sua risposta finisce in spam e non la leggo». Quella risposta tanto attesa viene intercettata l'anno dopo e da lì la strada comincia finalmente ad essere in discesa.

(Alessandro Pignatelli in divisa militare)

«Ottengo le prime informazioni: Alessandro Pignatelli si era trasferito in Belgio a fine anni ’50 con la famiglia, ha avuto diversi figli, ha condotto una vita serena in Belgio dove si era trasferito con tutta la famiglia nel 1957 ed è deceduto nel 2009 a 87 anni». Era riuscito a scampare ai rastrellamenti di Potenza, tornando a casa sano e salvo.

Giuseppe Fiorellini riesce a contattare il figlio di Alessandro, Moreno,  che vive a Nivelles e con un corriere recapita la piastrina alla famiglia Pignatelli. «Finalmente - conclude il suo racconto - alla mia foto da bambino con la medaglietta in petto posso affiancare quella di Moreno Pignatelli, figlio del militare venuto a Potenza, con suo figlio Giordano e suo nipote Valentino che è il nuovo bambino che potrà fantasticare di quel militare, suo avo, scampato ai rastrellamenti di Potenza. Caro papà la piastrina militare è stata riconsegnata e la tua promessa è stata mantenuta».

(Giuseppe Fiorellini da piccolo quando indossava la piastrina consegnata alla famiglia Pignatelli)

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