La cronostoria
«Era il 17 ottobre - ha rimarcato la capogruppo dem Anna Maria Mattioli - quando il governatore Acquaroli sottoscrisse a Pesaro l’accordo per i lavori. Entro il 31 dicembre 2022 la prima tappa: l’avvio del bando gara per il concorso di progettazione. Ma questa data non è stata rispettata e di qui è nato l’odg». Le altre tappe vedono la progettazione definitiva al 30 settembre, poi l’avvio dei lavori entro il 31 dicembre 2024 e la conclusione entro il 2027. Il consigliere dem Luca Pagnoni Di Dario ha spiegato i motivi.
«Vogliamo che la Regione dia risposte certe sui tempi e capire quale sia il disegno sanitario. E’ stata chiusa Marche Nord che andava ad assorbire il deficit dei posti letto: siamo in un territorio di confine e soffriamo la mobilità passiva». Michele Redaelli (FI) ha replicato: «La Regione non è in ritardo, è una mistificazione del Pd. L’orizzonte temporale è ampio e l’inizio dei lavori è previsto a fine ‘24. Il presunto ritardo millantato sul cronoprogramma è stato ampiamente motivato dal cambio di modalità di progettazione a causa dei numerosi progetti Pnrr. La situazione della sanità è critica, ma non c’è solo la responsabilità dell’attuale governo, bensì deriva da legislature precedenti a colore centro sinistra».
La posizione di Ricci
Poi il sindaco Matteo Ricci che ha rimarcato: «Dopo due anni e mezzo di governo non si può dire che è colpa di chi c’era prima. La sanità è peggiorata nelle liste d’attesa, nella mobilità passiva, nel pronto soccorso. Il consiglio comunale è preoccupato per l’assenza dell’azienda ospedaliera e per il ritardo sulla prima tappa del cronoprogramma sull’ospedale.
Concetto poi ribadito dall’opposizione in una nota congiunta: «E’ abbastanza surreale che coloro che sono responsabili di 30 anni di ritardi per la costruzione del nuovo ospedale siano oggi in prima fila con la penna rossa a bacchettare per 2 mesi di presunto ritardo che ad oggi non c’è. Il Pd stia sereno, la Regione Marche non vuole eguagliare Ricci ed il Pd pesarese in termini di cronoprogrammi disattesi, incompiute e mai iniziate. La volontà della Regione è quella di andare spediti nel rispetto degli impegni presi convinti che il nuovo ospedale rappresenti una priorità».
Botta e risposta
Per Giampiero Bellucci (Pd) l’odg «è un modo per richiamare la Regione alle sue responsabilità». Mentre Thomas Nobili ha chiesto che il piano socio sanitario «sia condiviso con i territori». Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) ha parlato di «un atteggiamento di muro contro muro che non agevola il dialogo. Fa sorridere parlare di cronoprogramma da chi ha cantieri infiniti e incompiute come il Palas, le opere di autostrada, il cavalcaferrovia». Claudia Vanzolini del M5S ha evidenziato le «carenze nella sanità» chiedendo correttivi. Il collega Lorenzo Lugli ha chiesto di poter partecipare alla realizzazione del piano socio sanitario. In chiusura Roberto Biagiotti del gruppo misto di maggioranza: «L’aspetto principale è sapere quanti soldi saranno messi nell’Ast». L’odg è stato votato da 19 consiglieri.