Realizzati a Fano 60 chilometri di nuove piste ciclabili. Il sindaco: «Abbiamo promosso un cambio di mentalità»

Realizzati a Fano 60 chilometri di nuove piste ciclabili. Il sindaco: «Abbiamo promosso un cambio di mentalità». Nella foto il sindaco Massimo Seri con i bambini che vanno a scuola da soli
Realizzati a Fano 60 chilometri di nuove piste ciclabili. Il sindaco: «Abbiamo promosso un cambio di mentalità». Nella foto il sindaco Massimo Seri con i bambini che vanno a scuola da soli
di Andrea Amaduzzi
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Domenica 17 Settembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:35

FANO - Di europeo non c’è soltanto la “Settimana della mobilità sostenibile”, che la città sta interpretando e che oggi impegnerà nella biciclettata fino al Furlo, ma anche il taglio che si intende conferire alla viabilità cittadina. Con i 60 chilometri e più di ciclabili realizzati nell’arco del proprio mandato, il sindaco Massimo Seri ritiene di avere fatto un gran bel lavoro, come orgogliosamente rivendicato nell’appuntamento della Memo che ha inaugurato la serie di eventi.

Il protocollo annunciato

Più ancora che sulla nuda contabilità il focus del primo cittadino si è posato «sul cambio di mentalità che abbiamo voluto promuovere.

Insieme al tessuto imprenditoriale, alle associazioni e ai cittadini stiamo orientando la città verso una sostenibilità che passa anche attraverso scelte precise in materia di mobilità».

A corredo prodotta l’anticipazione della firma prevista per la settimana prossima «di un protocollo di intesa con aziende nella zona industriale di Bellocchi per potenziare i collegamenti riservati al trasporto con mezzi sostenibili», sempre fedeli all’obiettivo «di potenziare i tratti esistenti e realizzarne di nuovi affinché si crei una connessione forte in tutta la città» enunciato anche da Paola Stolfa, mobility manager comunale, comunque alle prese con un quadro che risente ancora di una significativa frammentazione e dove spesso ci si accontenta di profilare una ciclabile passando la vernice su un corridoio a lato della carreggiata strada e senza munirlo di protezioni.

L'inventario esibito

L’inventario esibito «dei percorsi ciclabili completati o che verranno ultimati entro la prima parte del 2024» si presenta comunque esteso, muovendo da «Fano-Fenile, Fano-Fosso Sejore, ciclabile dell’Arzilla, ciclovia Adriatica a Pontesasso» e articolandosi nei percorsi dedicati «di via Papiria, di via Negusanti, del Parco urbano, di viale Adriatico, di via Roma, di Centinarola, di via Fanella, di via Soncino, di via della Giustizia, di via della Fornace, di via Trave, della Paleotta, di viale Alighieri, di viale Mariotti, di via Galilei, della Provinciale a Rosciano, di viale Battisti, della ciclovia Adriatica a Metaurillia e a Torrette e di quella di fronte al Circolo Tennis».

A fare da guida «il piano delle ciclabili», ma anche la convinzione ferrea «che la mobilità incida sulla qualità della vita». Non è però solo sulle strade che si devono concentrare gli sforzi ma preliminarmente «su una coscienza comune urbana» ha raccomandato l’assessora ai Lavori pubblici Barbara Brunori, che ha scomodato il Rinascimento per spiegare un modello «che mette l’uomo al centro». 

Anche le zone 30

In questo senso «il sistema delle ciclabili», che ha ormai raggiunto certe dimensioni, ha consentito di dotarsi «di basi solide su cui costruire una politica», anche se per la Brunori vanno collocate perlomeno sullo stesso piano «le azioni di moderazione del traffico, come le zone a 30 chilometri orari». Comune denominatore degli interventi «la sicurezza che continua ad essere una nostra prerogativa» e che viene costantemente ricercata anche «nei percorsi ‘Casa Scuola’, dove si intende soprattutto valorizzare l’autonomia delle bambine e dei bambini che devono essere messi nella condizione di vivere in piena libertà la città». 

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