L'immunologa Antonella Viola operata alla tiroide da un suo ex studente. «Durante l'intervento ha detto: "L'ho imparato da lei"»

La professoressa per due anni ha abitato a Fano: suo marito lavorava alla Saipem

Antonella Viola operata alla tiroide da un suo ex studente: «Durante l'intervento ha detto: "L'ho imparato da lei"»
Antonella Viola operata alla tiroide da un suo ex studente: «Durante l'intervento ha detto: "L'ho imparato da lei"»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Settembre 2023, 17:51

L'immunologa pugliese Antonella Viola, che per quasi due anni ha abitato nelle Marche (a Fano, nel 2013, visto che suo marito lavorava alla Saipem), è stata operata alla tiroide a Padova. Lo ha raccontato lei stessa su Facebook di aver riconosciuto un suo allievo all'interno dell'equipe medica che ha eseguito l'intervento, esprimendo tutta la sua soddisfazione nel vedere giovani medici da lei formati fare carriera.

Antonella Viola operata alla tiroide

Viola, docente ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Padova, nota per essere stata interpellata a lungo dai media durante l'emergenza Covid, ha raccontato: «Sono appena rientrata a casa dopo un ricovero ospedaliero per un intervento, sempre la tiroide, sperando che questa operazione sia risolutiva. L'operazione sembra essere andata bene - scrive - e ringrazio pubblicamente tutta la squadra eccezionale guidata dal prof.

Iacobone (primario di chirurgia endrocrina a Padova, ndr), un reparto organizzatissimo che rappresenta al meglio l'eccellenza della sanità veneta».

L'ex allievo che l'ha operata

«Ma la cosa che più mi ha colpito e commosso - prosegue Viola - è che tra i medici c'era un mio ex studente. Quando mi ha raccontato l'intervento ad un certo punto si è bloccato e mi ha detto "Beh, è inutile che spieghi a lei queste cose: è da lei che ho imparato come funziona l'infiammazione e la fibrosi". Ho fatto finta di nulla ma ovviamente questa cosa mi ha colpito molto. A volte, sopraffatta dalla routine, dalla stanchezza, dalle riunioni inutili, dalla burocrazia o dalle piccole meschinità del mondo accademico mi dimentico di quanto sia importante e meraviglioso il mio lavoro: formare i futuri medici, trasferire conoscenza e suscitare curiosità ed entusiasmo in coloro che sono il nostro futuro», conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA