Terre Roveresche, nasce ufficialmente il distretto bio: nominato il nuovo direttivo. Ecco chi guiderà l'ente

Il direttivo e gli operatori
Il direttivo e gli operatori
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Giovedì 31 Dicembre 2020, 08:15

TERRE ROVERESCHE Il distretto biologico Terre Marchigiane è realtà. Ieri mattina ad Orciano di Pesaro, presso la sala consiliare del Comune di Terre Roveresche, è stato nominato il consiglio direttivo. Tappa fondamentale di un importane e ambizioso progetto ideato e portato avanti in questi ultimi mesi da Anabio Marche con la determinata presidente Sara Tomassini e tutta la squadra. 

 

Hanno aderito 13 Comuni - Pergola, Frontone, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Mondavio, Terre Roveresche, Monte Porzio, Sant’Ippolito, Fossombrone, San Costanzo, Cagli, Cantiano - e un numero rilevante di aziende agricole e produttori. Una grande partecipazione a testimonianza delle potenzialità di questo strumento per lo sviluppo economico e anche turistico del territorio. Dopo la lettura, a una platea di 30 operatori del territorio, da parte del segretario, è stato approvato lo statuto dai soci fondatori, quindi si è provveduto a nominare il primo consiglio direttivo del distretto. Il ruolo di presidente sarà ricoperto da Sara Tomassini; quello di vice da Sabatino Paoletti. La segretaria sarà Maria Letizia Abbondanzieri, mentre il tesoriere Filippo Branchini. Completano il consiglio: Davide Bruscia; Andrea Orsini; Luca Avenanti; Gianluigi Luzi; Stefano Tonelli; Giuliano Solfanelli; Bruno Sebastianelli; Diego Fiorelli. «E’ una giornata importante per questo progetto – ha sottolineato Tomassini – al quale crediamo tantissimo. Voglio ringraziare il sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli per la concessione della sala».

E’ poi scesa nel dettaglio: «Il distretto è uno strumento innovativo di organizzazione territoriale. E’ lo strumento per partecipare ai bandi europei e intercettare i finanziamenti finalizzati all’incentivazione delle attività legate all’agricoltura, alla ricettività di tipo agrituristico, alla trasformazione, valorizzazione, promozione e commercializzazione dei prodotti dell’enogastronomia locale. Una grande opportunità per tutto il territorio interessato sia per la promozione che per le future programmazioni di sviluppo rurale. In questi mesi abbiamo compiuto un cammino impegnativo per raggiungere l’obiettivo e voglio ringraziare tutti i sindaci che ci hanno creduto sin dall’inizio». 

La presidente guarda al futuro: «Il distretto è indipendente, non ha assolutamente colori politici; è molto importante che anche le altre associazioni di categoria, come fatto da Cia, lo sostengano.

Sta ricevendo apprezzamenti da ogni parte d’Italia e da importanti imprenditori del mondo agroalimentare. Chiediamo che anche la Regione sia vicina ai custodi del territorio. Considerando la pandemia e le difficoltà che sta provocando – conclude Tomassini - abbiamo deciso di lasciare la possibilità di diventare soci fondatori a coloro che ne faranno richiesta entro i prossimi dieci giorni». Le amministrazioni comunali dovranno portare lo statuto in consiglio per l’approvazione, quindi lo stesso verrà registrato.

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