GABICCE - Mentre si svolgono le prove Invalsi del corrente anno scolastico, sul sito ministeriale arrivano in chiaro le competenze rilevate nel 2020/2021; un dato straordinariamente positivo riguarda l’Istituto G. Lanfranco, in particolare le classi terze secondarie di primo grado di Gabicce Mare e di Gradara: se il valore intermedio in Italia (parliamo dapprima dell’Italiano ma per Matematica e Inglese la situazione è sostanzialmente equivalente) si attesta a 196 punti, e la media nella macrorea regionale Centro Italia è 199, e nelle Marche intere è 204, l’Istituto Comprensivo gabiccese svetta invece totalizzando ben 216,33 punti(fonte Invalsi).
Gabicce e Gradara dominano non solo su tutti gli altri comuni marchigiani (Macerata 212,78, Osimo 209,53 e Urbino 209,32) ma persino su tutto il Nord Italia. Per la Matematica Gabicce ottiene 212, superiore al dato delle Marche e a quello nazionale. Per l’Inglese punteggio 221,9 sul dato nazionale di 201. Tutti ugualmente superiori alla media regionale e nazionale i punteggi validati da Invalsi e restituiti all’Istituto anche per le seconde e quinte della scuola Primaria. Tutti i Livelli certificati sono quindi come più che adeguati all’istituto comprensivo Lanfranco.
Ed è naturale la soddisfazione dell’intero corpo docente impegnato sotto la guida del dirigente Valeria Leonessa: «E’ un riconoscimento da attribuire alle scelte indovinate della nostra offerta formativa, attraverso la quale si sono voluti privilegiare i fondamentali del curriculo e della conoscenza. Una affermazione di squadra – prosegue la dirigente - che certifica il lavoro quotidiano; ed è una bella soddisfazione che testimonia come l’organizzazione abbia retto in un periodo postpandemico segnato dal lungo lockdown precedente. Da rilevare che per arrivare alla compilazione delle prove non esiste un obbligo di allenamento specifico ma un concorso di obiettivi che rafforzano quotidianamente il quadro di consapevolezza individuale, disciplinare e di gruppo. In un contesto sociale favorevole e con genitori attenti. Tutto questo in una situazione di insegnanti non tutti di ruolo, con tante nuove leve che, tra mille difficoltà hanno saputo integrarsi al meglio».
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