FANO - Il problema era noto da tempo, ma l’arrivo precipitoso dell’inverno ne ha accentuato le conseguenze, creando difficoltà nelle fasi più delicate del processo di lavorazione. Nell’interno dei capannoni del Carnevale, in viale Piceno, piove, piove in maniera consistente e l’acqua che penetra dal tetto non soltanto crea larghe pozzanghere sul pavimento, ma corre il rischio di danneggiare le delicate opere di cartapesta appena compiute.
Opere molto fragili
Opere gigantesche, ma anche opere molto fragili. Tra l’altro le molteplici fessure che si sono aperte sulla sommità dei capannoni, facendo penetrare l’acqua piovana riducono in maniera consistente la superficie lavorativa, già scarsa per realizzare i 4 grandi carri di prima categoria, perché sotto l’acqua non si può lavorare. Entrando nei capannoni, lo spettacolo è desolante: ovunque si vedono secchi posti nei punti in cui gocciola l’acqua, ma dato che le perdite sono consistenti, il pavimento risulta bagnato in più punti. Il problema, come ci riferiscono i carristi, si è aggravato dopo le ultime scosse di terremoto.
Le segnalazioni non ascoltate
Nonostante le segnalazioni fossero già state inoltrare da prima, sembra che nessuno sia intervenuto per fare accertamenti.
Manutenzione straordinaria
Ovviamente il primo interlocutore dei carristi è stato l’ente Carnevalesca a cui il Comune ha concesso i capannoni in comodato d’uso. Riparare il tetto, comunque costituisce un intervento di straordinaria manutenzione, quindi il compito spetterebbe al legittimo proprietario, ovvero il Comune stesso, il quale fino ad oggi non è intervenuto. Per fortuna il lungo periodo di siccità sia estiva che autunnale ha giocato in suo favore, ma ora le condizioni atmosferiche stanno cambiando sensibilmente: è arrivato il freddo e con la bassa pressione anche la pioggia. Attendere oltre l’esecuzione dei necessari interventi, significherebbe aggravare ancora di più le condizioni di lavoro dei maestri carristi e mettere una seria ipoteca sulle prossime sfilate.