Ortopedia, la Regione non chiarisce la destinazione dei 50 posti letto congelati. La richiesta per le terme di Carignano

Ortopedia, la Regione non chiarisce la destinazione dei 50 posti letto congelati. La richiesta per le terme di Carignano
Ortopedia, la Regione non chiarisce la destinazione dei 50 posti letto congelati. La richiesta per le terme di Carignano
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 10:41

FANO - Il gruppo Romani potrebbe vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, visto che si accinge a presentare alla città il progetto di rilancio delle terme di Carignano comprensivo di una clinica privata di 60 posti letto, di cui 50 di ortopedia e riabilitazione, contando di annettere quelli congelati dalla precedente giunta regionale per una clinica privata a Chiaruccia.

Infatti, rispondendo a una circostanziata interrogazione di Marta Ruggeri, l’assessore regionale alla salute Filippo Saltamartini ieri in consiglio regionale ha dichiarato di non essere in grado di anticipare quale destinazione avranno quei 50 posti letti, in quanto sono in corso le valutazioni nell’ambito del piano socio sanitario regionale la cui elaborazione si sta concludendo.

La clinica convenzionata

L’avvocato Maurizio Natali, referente della nuova proprietà delle terme, ha avuto lo scrupolo di precisare che sarà fatta richiesta alla Regione di convenzionamento per quei 50 posti letto ma come ha segnalato in aula la capogruppo del M5s appare inverosimile che un gruppo privato si spinga a progettare un intervento così impegnativo sul piano finanziario senza avere avuto adeguate garanzie politiche.

Non a caso già alla fine dello scorso mese di luglio, Natali, intervistato da Radio Fano, aveva precisato, comunicando questa aspettativa, di aver incontrato il governatore Acquaroli e di aver già completato tutti i passaggi tecnici per il progetto con l’assessore regionale alle attività produttive Carloni.

È anche significativo che nello stesso periodo i consiglieri comunali di Fano della Lega (partito di Saltamartini e Carloni) non fossero presenti in aula al momento di votare la mozione con cui il consiglio comunale ha chiesto l’assegnazione di quei 50 posti letto all’ospedale Santa Croce, con l’unico consigliere del centrodestra presente (Pierpaoli di FdI) intento a votare contro.

Le posizioni politiche capovolte

Se fosse un indice attendibile la presa di posizione nel frattempo espressa dall’Udc a favore di questa richiesta del gruppo Romani, sulla questione delle risorse date alla sanità privata si consumerebbe un doppio ribaltone, perché come il centrosinistra ha cambiato atteggiamento, avendo sempre sostenuto l’opzione della clinica privata a Chiaruccia voluta da Ceriscioli, altrettanto farebbe il centrodestra, che al contrario si è sempre battuto per potenziare ortopedia del Santa Croce. 

Un capovolgimento di posizione che non sarebbe esente da conseguenze politiche, e probabilmente anche elettorali, tanto che già ieri Marta Ruggeri ha affondato le unghie su Saltamartini, risultato più generico del solito. «Vorrei capire se Saltamartini è diventato un nuovo Ceriscioli oppure no», ha dichiarato dopo la sua risposta evasiva.

L’alta mobilità passiva

«Non posso rispondere di ciò che hanno affermato dei soggetti privati - ha puntualizzato, comunque, l’assessore -.

So solo che tutta la questione l’affronteremo qui in consiglio regionale con il piano socio sanitario. Noi abbiamo tutto l’interesse a far sì che questi posti letto possano essere utilizzati nella condizione più fruttuosa per evitare la mobilità passiva della provincia pesarese, che pesa enormemente sul bilancio della Regione e anche sull’immagine del servizio sanitario regionale».

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