Volo mortale di 20 metri dalla gru, chiesti più di 12 anni di carcere per i 5 imputati. Cedette la bara del parapetto

Volo mortale di 20 metri dalla gru, chiesti più di 12 anni di carcere per i 5 imputati. Cedette la bara del parapetto. Nella foto il luogo della tragedia del 4 luglio 2016
Volo mortale di 20 metri dalla gru, chiesti più di 12 anni di carcere per i 5 imputati. Cedette la bara del parapetto. Nella foto il luogo della tragedia del 4 luglio 2016
di Luigi Benelli
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 15:16

FANO - Un volo di 20 metri cadendo dalla gru di un cantiere in via Apolloni, in pieno centro a Fano. Era morto così il 4 luglio 2016 Gianni Ambrosini, 44enne operaio di Montefelcino. Ieri le richieste di condanna per oltre 12 anni e mezzo per gli imputati.

A processo con l’accusa di omicidio colposo per violazioni plurime delle normative di prevenzione, Lucia Pierleoni, la titolare della Nef, (difesa dall’avvocato Giulio Maione), la ditta per cui lavorava Ambrosini, il responsabile tecnico e il legale rappresentante della Fm, la ditta costruttrice della struttura, Flavio Sgorbati e Fernando Milanesi (avvocati Roberto Brunelli e Cinzia Fenici), Leonardo Ceccacci, titolare dell’impresa (avvocato Morbiducci) e Francesco Pergolesi, coordinatore della sicurezza (avvocato Monica Nicolini).

Deceduto il sesto imputato

C’era anche un sesto imputato, il progettista della gru Celestino Fuochi, che nel frattempo è deceduto e per il quale c’è stata l’estinzione del reato per morte sopravvenuta del reo.

Al processo si è arrivati dopo vari incidenti probatori in udienza preliminare e soprattutto con le risultanze di una corposa perizia richiesta dal giudice nella quale si era messo in luce che a causare la rottura della barra del parapetto non era stata l’usura, ma una precedente rottura. Invece di essere saldata, sarebbe stata semplicemente incastrata. Su quella barra si era seduto Ambrosini e il tramezzo aveva ceduto di schianto, facendolo volare di sotto. Uno schianto che non ha lasciato scampo all’operaio.

La requisitoria del pm

Ieri è toccato al pm Marino Cerioni avanzare le richieste di condanna dopo la requisitoria. Il pm ha chiesto 2 anni e 6 mesi per Pierleoni, 2 anni per Sgorbati, 2 anni e 8 mesi per Milanesi, 2 anni e 8 per Ceccacci e 2 anni e 6 per Pergolesi. Sono già state risarcite per responsabilità presuntiva dalle assicurazioni e da uno degli imputati le parti civili, assistite dall’avvocato Paolo Biancofiore: le figlie di Ambrosini e la moglie. Per questo si sono sfilate dal processo. La sentenza il 21 febbraio.

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