FANO - Un volo di 20 metri cadendo dalla gru di un cantiere in via Apolloni, in pieno centro a Fano. Era morto così il 4 luglio 2016 Gianni Ambrosini, 44enne operaio di Montefelcino. Ieri le richieste di condanna per oltre 12 anni e mezzo per gli imputati.
A processo con l’accusa di omicidio colposo per violazioni plurime delle normative di prevenzione, Lucia Pierleoni, la titolare della Nef, (difesa dall’avvocato Giulio Maione), la ditta per cui lavorava Ambrosini, il responsabile tecnico e il legale rappresentante della Fm, la ditta costruttrice della struttura, Flavio Sgorbati e Fernando Milanesi (avvocati Roberto Brunelli e Cinzia Fenici), Leonardo Ceccacci, titolare dell’impresa (avvocato Morbiducci) e Francesco Pergolesi, coordinatore della sicurezza (avvocato Monica Nicolini).
Deceduto il sesto imputato
C’era anche un sesto imputato, il progettista della gru Celestino Fuochi, che nel frattempo è deceduto e per il quale c’è stata l’estinzione del reato per morte sopravvenuta del reo.
La requisitoria del pm
Ieri è toccato al pm Marino Cerioni avanzare le richieste di condanna dopo la requisitoria. Il pm ha chiesto 2 anni e 6 mesi per Pierleoni, 2 anni per Sgorbati, 2 anni e 8 mesi per Milanesi, 2 anni e 8 per Ceccacci e 2 anni e 6 per Pergolesi. Sono già state risarcite per responsabilità presuntiva dalle assicurazioni e da uno degli imputati le parti civili, assistite dall’avvocato Paolo Biancofiore: le figlie di Ambrosini e la moglie. Per questo si sono sfilate dal processo. La sentenza il 21 febbraio.