FOSSOMBRONE - È nato a Fossombrone il “comitato per la salute e tutela dei fiumi Tarugo e medio Metauro” «dal bisogno dei cittadini di avere garanzie sul diritto fondamentale di tutela dell’ambiente e della salute, che ad oggi le amministrazioni pubbliche spesso disattendono - si legge in una nota - in relazione al sito della ex cava Negas di Ghilardino, dove è previsto l’insediamento di un impianto di produzione di conglomerato bituminoso e messa in riserva di fresato bituminoso.
Le criticità di tale impianto e la vulnerabilità del sito sono già emerse in incontri aperti tenuti dall’associazione di Ghilardino e da Articolo 32.
La domanda
Il comitato si chiede «quali danni avrebbe potuto chiedere la ditta se non il valore dell’area agricola acquisita dal Tribunale? E visto che fino al rilascio del titolo unico, tale attività non è autorizzata, quali danni legati a investimenti avrebbe potuto vantare? Eventuali danni pecuniari valgono più dei rischi all’ambiente e alla salute delle persone? Vogliamo ricordare che l’urbanistica è una competenza prettamente comunale. È il Comune che decide la programmazione e gli indirizzi sul proprio territorio e, se un’amministrazione non condivide le scelte di quella precedente, non è decisamente obbligata a seguirle».