Stop al riempimento accelerato delle discariche, la Regione stoppa il programma di Marche Multiservizi. Extraprofitti sui rifiuti per 5 anni

Stop al riempimento accelerato delle discariche, la Regione stoppa il programma di Mms. Extraprofitti sui rifiuti per 5 anni. Nella foto i tir nell'impianto di Ca' Lucio
Stop al riempimento accelerato delle discariche, la Regione stoppa il programma di Mms. Extraprofitti sui rifiuti per 5 anni. Nella foto i tir nell'impianto di Ca' Lucio
di Lorenzo Furlani
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Martedì 20 Settembre 2022, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 16:27

PESARO - Extraprofitti realizzati per 5 anni sui rifiuti, una gestione dannosa per l’ambiente giustificata con una motivazione tecnica svanita alla prova dei fatti come neve al sole e la violazione sistematica della pianificazione regionale legittimata dagli enti locali, a partire dalla Provincia.  C’è tutto questo, e altro ancora, nel riempimento accelerato delle discariche di Ca’ Lucio di Urbino e di Ca’ Asprete di Tavullia, praticato dal 2017 da Marche Multiservizi con il conferimento di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti industriali anche da altre zone d’Italia, a cui ora la Regione Marche ha dato lo stop perché arbitrario.

 

No al consumo di suolo

Si tratta di una gestione irregolare, più volte documentata dall’inchiesta giornalistica del Corriere Adriatico, che viola il principio della prossimità del trattamento dei rifiuti rispetto ai luoghi di produzione e il requisito strategico degli impianti in relazione alla produzione dei rifiuti urbani nel territorio per prevenire l’ulteriore consumo di suolo. Sulla scia dell’adozione del piano provinciale dei rifiuti da parte dei sindaci dell’Assemblea territoriale di ambito (Ata) il 30 settembre di un anno fa, con 5 anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia regionale, utili di fatto a protrarre questa distorsione gestionale, gli uffici tecnici della Regione, competenti in materia, hanno completamente rivisto la previsione di chiusura anticipata di Ca’ Lucio e Ca’ Asprete.

L’attività dei due impianti proseguirà sulla base delle autorizzazioni storiche, senza l’attuale necessità di ampliare la discarica di Monteschiantello di Fano come unico impianto provinciale per smaltire i rifiuti urbani.

L’accordo di programma

La questione emerge attraverso un’osservazione alla valutazione ambientale strategica (Vas) relativa al piano d’ambito dei rifiuti presentata dalla consigliera regionale Marta Ruggeri e accolta dall’Ata 1.

La capogruppo del M5s contestava l’incoerenza rispetto al piano regionale e ai principi di prossimità e autosufficienza della normativa nazionale sui rifiuti dell’accordo di programma stipulato nel 2017 tra Ata 1, Provincia di Pesaro Urbino, Unione montana alta valle del Metauro, Comuni di Tavullia e di Urbino e Marche Multiservizi appunto per saturare anzitempo le discariche di Urbino (entro il 2023) e di Tavullia (entro il 2027) con i rifiuti speciali non pericolosi, in deroga ai due limiti del piano regionale.

Ovvero il 50% dei rifiuti urbani conferiti e la provenienza dalle Marche (invece secondo Ata fino al 2020 di rifiuti speciali è stato conferito il 118% dei rifiuti urbani a Ca’ Asprete e l’81% a Ca’ Lucio).

La giustificazione era quella di mitigare gli effetti sulle tariffe dell’investimento di Marche Multiservizi nell’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (12 milioni di euro) previsto allora a Ca’ Asprete. Ma quell’impianto non è stato mai realizzato e il piano d’ambito del 2021 certifica che non ce n’è più bisogno (salvo riconsiderarne l’esigenza nel 2025).

L’opposizione dei cittadini

Un’anomalia gestionale, che richiama precise responsabilità tecnico politiche, tanto più grave in quanto c’era stata una tempestiva censura di irregolarità nel 2017 da parte del servizio tecnico della Regione e i cittadini (quelli di Urbino) avevano protestato contro l’arrivo dei tir carichi di rifiuti da tutta Italia, arrivando a promuovere ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Lo stop della Regione arriva quando i volumi per l’abbancamento dei rifiuti sono stati largamente impegnati.

Ruggeri: «E gli extraprofitti?»

Prendendo atto dei consistenti utili di bilancio che Marche Multiservizi ha realizzato negli ultimi anni (13,5 milioni di euro nel 2021 e nel 2020), evidenziati con orgoglio sulla stampa locale, Marta Ruggeri chiede «dove siano andati a finire gli extraprofitti derivanti da questo sfruttamento intensivo delle due discariche visto che l’impianto di Tmb annunciato non è stato realizzato».

«Dopo l’interrogazione in consiglio in cui ho contestato le modalità di gestione delle discariche di Urbino e Tavullia, in deroga alle regole del piano regionale e le mie osservazioni nella procedura di Vas - conclude la capogruppo regionale del M5s - finalmente qualcosa si muove. Rilevo ciò con soddisfazione, anche se purtroppo, come spesso accade, si sono chiusi i cancelli dopo che i buoi sono fuggiti. Ora è necessario che la Regione vigili sull’esecuzione immediata delle sue prescrizioni e in mancanza si attivi presso le autorità preposte, altrimenti si potrebbe prefigurare perfino un'omissione di atti di ufficio».

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