FOSSOMBRONE La restituzione della statuetta della Madonna di Santa Maria Ausiliatrice a Fossombrone, avvenuta nel corso dell’altra notte e fatta ritrovare davanti alla porta della sacrestia, è stata accolta con gioia sia dal parroco don Steven Carboni, in questi giorni in Val di Fassa al campo diocesano vocazionale, che dalla comunità cristiana.
Restano senza risposta i misteri di come sia avvenuto il furto, come sia stata possibile la riconsegna e ancor più il significato che assumono in un contesto assurdo i messaggi scritti sui due foglietti legati con un cordoncino color ciano ai piedi della Madonna.
«No comment»
E ancora: «Padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre... se la rimettete potrebbero riprenderla, chi crede che vi porti il suo amore». Don Steven, molto conosciuto e stimato per essere all’apice della pastorale giovanile diocesana, preferisce il «no comment» proprio su quale potrebbe essere l’interpretazione da dare a quei due messaggi. Ringrazia gli organi d’informazione in quanto hanno giocato di certo un ruolo importante per sensibilizzare le coscienze e per avere contribuito alla restituzione della statuetta. Fa sapere che il primo provvedimento sarà quello di farla restaurare visto che una scalfittura ha danneggiato la mano destra della Madonna che poi sarà riposizionata dov’era senza ricorrere a cerimonie particolari.
Si coglie al volo la volontà di stendere un velo pietoso su quanto successo in quanto, a giudicare dall’esterno, senza per questo volersi intromettere, la grafia e i contenuti dei foglietti, per giunta anche per come sono stati ricavati, lasciano capire molto di più di quanto in verità magari solo si pensa. Tra i tanti commenti che si stanno moltiplicando sui social quello di Luciano Vedovi è espressione di uno stato d’animo diffuso: «Mi sembra quasi "impossibile" prenderla e poi riportarla senza che nessuno abbia visto niente ... è una forte offesa verso i credenti, atto voluto da chi? Forse fatto da un non cristiano o da cristiani e sarebbe ancora peggio ... trovo l’ atto vergognoso, assurdo, mortificante».
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