«Ospedale di Fossombrone, si respira aria nuova: stabilite tre condizioni essenziali»

L'ospedale di Fossombrone
L'ospedale di Fossombrone
di Roberto Giungi
3 Minuti di Lettura
Domenica 20 Novembre 2022, 03:50

FOSSOMBRONE -  «Punto di primo intervento; potenziamento della diagnostica e dei posti letto post acuzie i temi che abbiamo focalizzato nella video call con l’assessore regionale Filippo Saltamartini e che diventano prioritari per tutelare la funzione dell’ospedale di comunità di Fossombrone a favore dell’intero comprensorio destinato a breve anche ad accogliere la Casa di Comunità in modo da consentire l’impiego dei medici di base». 

 
Cambio di passo


L’ingegnere Marco Bartoli presidente della commissione comunale speciale sanità è soddisfatto. «In sostanza è la prima volta che il Comune ha avuto un confronto diretto con la Regione così come è stata la prima volta degli intenti unitari espressi nel documento finale che abbiamo elaborato e che poi è stato fatto proprio dal consiglio comunale». Si respira aria nuovo dal momento che «al confronto hanno partecipato anche i sindaci di Sant’Ippolito, Isola del Piano, Montefelcino e Colli al Metauro oltre alla dirigente dell’Asur Marche che dell’Area Vasta 1 si tratta di altri particolari che completano il quadro di una situazione completamente nuova indispensabile per guardare avanti con un certo ottimismo all’insegna della collaborazione del confronto». 
Novità che devono maturare presto. «A gennaio decolla l’Ast, Azienda sanitaria territoriale e in quella sede sappiamo che i sindaci avranno più peso rispetto a prima proprio per essere la sanità il più possibile vicina ai bisogni del territorio».


Il riconoscimento


Non è mancato il riconoscimento da parte dell’assessore Saltamartini per il documento approvato dalla pubblica assise forsempronese e che sta per avere lo stesso iter anche nei Comuni già indicati. «Un documento pragmatico, realistico in tutte le sue componenti e che evidenzia quanto ci si sia bisogno di qualificare senza campanilismi la sanità del nostro vasto comprensorio».


Il documento, destinato a segnare un punto fermo, era stato redatto con dati imprescindibili quali «il coinvolgimento dei Comuni limitrofi; il bacino d’utenza di 40mila abitanti; l’urgenza che l’ospedale sia inserito nella rete ospedaliera provinciale; la rivendicazione dei posti letto di lungodegenza rimasti nel limbo dalla gestione Mezzolani».

Richieste inderogabili «un Punto di primo intervento presidiato da medici e infermieri in grado di accogliere pazienti, fare diagnosi e poter gestire in autonomia i codici bianchi e i codici verdi H24 con la possibilità di effettuare diagnostica strumentale; chimica di laboratorio e quanto altro serve.


Mantenimento del servizio di emergenza-urgenza Potes H24 con ambulanza medicalizzata; potenziamento del comparto radiologico; adeguamento dell’ambulatorio specialistico; attivazione del reparto di post-acuzie con riabilitazione dedicata; attività di day surgery in ambito oculistico, ortopedico, ecc. utilizzando le sale operatorie; un minimo di posti letto di medicina a supporto delle attività di day surgery e del Ppi; chirurgia ambulatoriale di media-bassa complessità, nonché gli esami diagnostici di tipo invasivo». Punto di riferimento è «il futuro modello organizzativo sanitario che la Regione Marche sta predisponendo». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA