FANO - Una prova di coraggio affrontare il tratto che da via del Moletto e costeggiando l’Arzilla conduce alla spiaggia. O anche viceversa, quando si tratta di arrampicarsi su una pendenza da gran premio della montagna che procedendo in bici solo chi ha buone gambe può permettersi. Leggermente diverso il discorso per i pedoni, a patto di non trascinarsi un passeggino.
I rischi
In senso contrario, dove invece si va giù in picchiata, aumenta esponenzialmente il rischio di ruzzolare, anche perché alla ripidità si sovrappone la scivolosità, favorita dalle condizioni del fondo.
Ora c’è la promessa della Regione «di sistemare il manto stradale entro la prossima estate» fa sapere il consigliere regionale del Pd Biancani, firmatario di un’interrogazione urgente ispirata dal consigliere comunale democrat Fumante. Nel riconoscere «il merito di aver alzato e rinforzato gli argini, riducendo il rischio idraulico», Biancani ha fatto rimbalzare in aula l’esigenza «di garantire l’accesso in sicurezza a chi utilizza il passaggio, dove a causa dei lavori, dei materiali utilizzati e del naturale dilavamento è diventato frequente cadere».
I materiali
Rassicurato dall’esito dell’interrogazione, Fumante confida adesso «che i lavori siano eseguiti con materiali in grado di resistere alle intemperie e che, nel complesso, sia migliorata anche l’estetica dell’accesso ad un’area frequentata da centinaia di persone ogni giorno». Che si metta mano all’irrisolta questione prima del via alla stagione balneare è per Biancani fondamentale anche in funzione del transito «dei mezzi per pulire le spiagge, per sistemare, attrezzare e rifornire gli stabilimenti, e per i soccorsi». Già previsto che «per ragioni di sicurezza quel tratto rimarrà chiuso al traffico dei veicoli, ad eccezione dei mezzi autorizzati, mentre sarà consentito l’accesso pedonale».
I parcheggi
Più complicato porre invece rimedio all’accumulo di acqua in caso di pioggia che si forma sotto il ponte ferroviario, mentre resta compito del Comune completare la ciclabile nel tratto ancora inesplorato che da sotto il ponte stradale e lungo l’argine porta alle adiacenze di quello ferroviario. In mancanza di aree di sosta pubbliche in alternativa non si vede infine come ovviare all’interruzione della Fano - Pesaro per un centinaio di metri lungo la ferrovia, dove appunto insiste una sequenza di stalli.