La badante ormai diventa un extra lusso: «Il suo costo va scalato dalle tasse»

La badante ormai diventa un extra lusso: «Il suo costo va scalato dalle tasse»
La badante ormai diventa un extra lusso: «Il suo costo va scalato dalle tasse»
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Febbraio 2023, 06:45

FANO  - Suona l’allarme l’Acli, tramite Maurizio Tomassini, per l’aumento, diventato per molti ormai insostenibile, del costo dell’assistenza domiciliare. Gli effetti già pronosticati dall’associazione, trovano ora riscontro in due situazioni: il licenziamento di non poche badanti e la rinuncia al posto di lavoro per un componente della famiglia che si sostituisce ad esse. 

 
Le modifiche


Dal primo gennaio è entrato in vigore il nuovo aumento per gli stipendi di colf e badanti, che crescono del 9,2%, compresi contributi, ratei di tredicesima, ferie e trattamento di fine rapporto. «A questo punto – spiega Tomassini – l’unica opportunità che si può offrire a quelle famiglie che sono già in difficoltà per il caro vita, è quello di detrarre il costo della badante dalle tasse, dato che il servizio non è affatto un lusso e in mancanza di questo molto finirebbe con il gravare sul sistema sanitario nazionale. 


«Siamo arrivati al punto che costerebbe meno sistemare la persona bisognosa di assistenza in una casa di riposo (ammesso che si trovi un posto) che far fronte al costo di una badante, con il vantaggio in più che tutte le incombenze di carattere medico e burocratico le assolverebbe il personale della casa, mentre se si fa ricorso all’intervento di una badante, queste rimangono a carico della famiglia».

E’ stato calcolato che il costo di una badante convivente a tempo pieno ammonta a circa 18mila euro all’anno. Tra stipendio mensile, ore di riposo giornaliere, riposo settimanale, ferie (e in questo caso il mese costa doppio per la necessità di fare ricorso a un sostituto) vitto, tredicesima, le voci si sommano alle voci e gli importi agli importi. 


Le strutture


«I posti disponibili nellacase di riposo a Fano 150 a fronte di circa 2mila ottantacinquenni. E’ vero che non tutti sono in condizioni critiche, ma è anche vero che molti a quell’età e oltre hanno bisogno di assistenza». In realtà esiste una legge in corso di approvazione in Parlamento, dove devono essere formalizzati tutti i decreti attuativi in favore della domiciliarità, considerata come processo prioritario, ma la cosa è di là da venire e soprattutto non si sa con quante risorse verrà finanziata. Intanto in città si moltiplicano i foglietti, incollati ai pali della luce, nei cestini porta immondizie, ai muri delle case con i quali le badanti che non hanno più un lavoro, cercano nuova occupazione. Assumerle parzialmente o totalmente in nero, a parte che è un illecito, costituisce un grosso rischio. 


La via utile


«La defiscalizzazione resta il rimedio più efficace, un aiuto per quelle famiglie che si tengono in casa un anziano malato e non è detto che, pur con l’aiuto di una badante, ciò non richieda ulteriori sacrifici.

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