FANO Giacomo aveva un sorriso indimenticabile. «Ha dato luce a tutti quanti noi», ha detto un suo amico nel saluto al termine del funerale, celebrato ieri mattina nella chiesa Gran Madre di Dio, a San Lazzaro di Fano. E la luminosità del giovane operaio, deceduto a 26 anni per un infortunio sul lavoro occorsogli nello stabilimento della ditta Polver in via Papiria, è stato un tratto evidenziato anche dall’omelia di don Francesco Londei, che ha celebrato la funzione religiosa insieme con altri sacerdoti fanesi.
L’omelia
Davanti a una chiesa gremita, don Francesco ha cercato parole di conforto e di speranza per la mamma di Giacomo Cesaretti, Simonetta, per il fratello Matteo, per i familiari e per i tanti che sono stati colpiti nel profondo dell’animo da una morte tanto prematura. Quando avvengono simili tragedie, è come se «la terra scomparisse da sotto i piedi»: uno smarrimento cui può portare conforto, per chi abbia fede, il messaggio collegato all’ottava di Pasqua. Il feretro è stato poi tumulato nel cimitero centrale a Fano. Giacomo Cesaretti viveva a Roncosambaccio, al confine con Pesaro, insieme con la madre e il fratello. Per Giacomo la promessa degli amici, un legame che non vuole interrompersi: «Continuerai a vivere nei nostri ricordi e nelle nostre anime, fratello mio, fratello nostro. E quando ci rivedremo, faremo casino anche lassù».
La solidarietà
Ha assistito al funerale, tra gli altri, una nutrita delegazione della giunta comunale. Nella stessa giornata si è riunita l’assemblea generale dei delegati Fiom Cgil, la categoria sindacale dei metalmeccanici, che ha espresso «solidarietà alla famiglia di Giacomo Cesaretti» e annunciato di avere dato mandato ai legali per la costituzione di parte civile nel caso la vicenda sfoci in un processo. Fiom Cgil ha inoltre rilanciato la sua forte preoccupazione riguardo alla sicurezza nei luoghi di lavoro in provincia e ha stigmatizzato «la mancanza di una cabina di regia» nel settore.
Sono temi, è specificato nella nota conclusiva dell’assemblea, già portati all’attenzione durante un recente incontro in Prefettura. «Fiom Cgil – prosegue l’intervento – denuncia la totale disattenzione da parte della Regione e del Governo sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro».
Le morti bianche
La media di morti sul lavoro in Italia è di tre al giorno e unitariamente alle confederazioni rivendichiamo azioni per fermare la strage e rendere più sicure le aziende per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori». L’invito è quindi di «aderire in massa alla manifestazione di sabato 6 maggio a Bologna».
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