Cuscino di rose bianche per la donna del sorriso: commozione e lacrime per l'addio a Roberta Curina

Cuscino di rose bianche per la donna del sorriso: commozione e lacrime per l'addio a Roberta Curina
Cuscino di rose bianche per la donna del sorriso: commozione e lacrime per l'addio a Roberta Curina
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Giovedì 24 Marzo 2022, 07:10

FANO -  E’ stata definita “la donna del sorriso” da don Mauro Bargnesi, il parroco di San Cristoforo, il suo parroco, nel momento in cui ha celebrato i suoi funerali. Roberta Curina era una donna gentile, accogliente, serena, sempre con il viso illuminato dal sorriso, tra l’altro in questi giorni era particolarmente felice per l’arrivo di una nuova nipotina dalla figlia Valeria. 


Con la sua prematura scomparsa la cinquantasettenne fanese lascia un grande vuoto, quello che hanno riempito ieri tanti parenti, amici, conoscenti che hanno voluto renderle l’ultimo saluto con la presenza al rito funebre.

E tante sono state le attestazioni di cordoglio espresse al marito Vincenzo, ai figli, alla sorella Sara. Proprio quest’ultima al termine della messa ha chiesto che venisse letta una lettera, l’ultima lettera scritta a Roberta, con il ricordare la sua presenza: «una presenza silenziosa – ha detto - anche quando stava male» E’ stato un male subdolo, quello che ha stroncato la vita a Roberta Curina mentre si era recata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Fano, un male che si è segnalato con un dolore al piede e alla gamba e che in realtà nascondeva un grave problema ai polmoni che ne ha provocato la morte istantanea. 


Purtroppo, nonostante i reiterati tentativi effettuati dai sanitari per rianimarla, non c’è stato nulla da fare. «Anche per me - ha detto don Mauro – è stato un grande choc e quindi capisco il dolore provato dalla famiglia per la grave perdita». Una famiglia felice fino al giorno prima quando ha ricevuto il sacerdote per la benedizione pasquale e poi precipitata nel dolore il giorno dopo, quando si è svolto il dramma inaspettato. Ieri era una bella giornata di primavera, ma è apparsa una primavera triste, appena accennata da un cuscino di rose bianche deposte sulla bara, un fiore reciso per una vita stroncata anzitempo. 

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