Proteste e disagi al Poliambulatorio: fila di 80 persone per il nuovo medico

Il Poliambulatorio
Il Poliambulatorio
di Massimo Foghetti
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Sabato 14 Agosto 2021, 08:30

FANO - Sotto la canicola per una lunga attesa al Poliambulatorio, ma il disagio si ripete anche quando piove e fa freddo. Già mettersi in fila aspettando il proprio turno con decine e decine di persone davanti è mortificante, ma farlo sotto il sole di agosto, senza alcun riparo è ancor più gravoso.

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E’ quello che è accaduto giovedì scorso dinnanzi all’entrata del Poliambulatorio di Fano, dove un’ottantina di persone si sono recate per notificare la scelta del nuovo medico di base, dopo che quello in servizio è andato in pensione. Si è verificata insomma l’ennesima prova di come ancora l’organizzazione dell’Area Vasta 1 sia indietro rispetto a quelle di altre regioni, Romagna compresa, dove tali adempimenti burocratici si fanno on line, senza perdite di tempo e senza disagi. Ieri, tra l’altro, il Poliambulatorio ha osservato la preannunciata chiusura ferragostana che sembra si protrarrà fino al 18 agosto prossimo. Ma le attese di fronte alla struttura sanitaria del palazzo di vetro, non è la prima volta che si verificano: mancando di una sala d’aspetto particolarmente capiente, costringe gli utenti a mettersi in coda all’esterno, rendendo difficile, per di più, anche il rispetto delle norme anti Covid, per quanto riguarda il distanziamento, essendoci anche qui poco spazio a disposizione anticipato da un vialetto d’accesso verso via Quattro Novembre angusto e quasi nascosto. 

Alcune persone stanche, in possesso di un bigliettino con una graduatoria piuttosto alta, mancando sedili, non hanno trovato di meglio che appollaiarsi nel giardinetto antistante. Addirittura, invece di scomodare le persone, altrove oltre alla possibilità di utilizzare il web, è consentito effettuare la scelta del medico di base per telefono. Già nei giorni scorsi il dottor Francesco Montesi che svolge il suo lavoro come medico di base in città, aveva sollevato il problema della burocrazia, evidenziando la necessità di sollevare i medici dal compito di riempire moduli e occupare gran parte del loro tempo in adempimenti normativi piuttosto che visitare i pazienti. Tutto in realtà si potrebbe risolvere collegando on line gli studi dei medici di famiglia, con gli ospedali, i poliambulatori e le altre strutture sanitarie del territorio. «E non è estranea alla attuale situazione – ha detto – l’andata anticipata in pensione di un numero significativo di colleghi, anche a scapito del loro livello remunerativo». Sotto esame inoltre la categoria da un pool di inquisitori incaricato di verificare l’appropriatezza delle prescrizioni, tutto secondo un regime burocratico rigidamente formalizzato. In più esiste il problema del personale: nei momenti di maggiore affluenza come l’attuale, gli uffici risultano tutti intasati, non riuscendo a far fronte in maniera agile e celera alle prestazioni richieste. 

Diversi utenti sono costretti a perdere ore di lavoro, dato che figli e nipoti per alleviare l’attesa sotto il sole delle persone anziane, si recano loro stessi al Poliambulatorio per svolgere le pratiche necessarie.

Non di questo è responsabile il personale di servizio che, anzi, cerca di svolgere il suo lavoro nel miglior modo possibile, ma una organizzazione farraginosa e desueta che non risponde più alle esigenze dell’utenza. 

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