FANO - L’acqua di mare ha cominciato a entrare nello scafo ieri mattina, la gente del porto afferma che il problema sia iniziato intorno alle 6.30, e nel giro di breve tempo gran parte della barca è affondata. È successo così, all’improvviso, e per capire la causa dell’episodio sarà necessario attendere che l’ex peschereccio Nettuno sia recuperato e tolto dall’acqua della darsena Giurgin, un’area del porto vecchio lungo viale Adriatico a Fano.
Il natante era inattivo da qualche tempo e doveva essere trasferito in un altro porto per attività non inerenti la pesca.
Dello scafo, lungo una ventina di metri, adesso emerge dall’acqua del porto soltanto la cabina. Tutto intorno al peschereccio sono state sistemate le panne anti-inquinamento, per evitare che si disperda l’eventuale carburante ancora a bordo. Dove si vede una macchia più scura, sono stati lanciati grossi fogli assorbenti capaci di incorporare ogni sostanza oleosa che risalga a galla. Mentre la Guardia costiera ha attivato le sue verifiche, le spese per le operazioni di bonifica e protezione ambientale esattamente come i costi per salpare l’imbarcazione saranno a carico dell’armatore.
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