Fano, blitz contro lo spaccio di coca:
bar epicentro del consumo, caccia al boss

Fano, blitz contro lo spaccio di coca: bar epicentro del consumo, caccia al boss
di Lorenzo Furlani ed Osvaldo Scatassi
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Venerdì 12 Luglio 2019, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 18:01

FANO - L’indagine Prius non è conclusa e non solo perché all’appello dei carabinieri manca uno dei soggetti ritenuti di maggiore spessore criminale nel sodalizio sgominato con il blitz scattato all’alba di martedì: un albanese di 29 anni sospettato di essere il trait d’union tra la rete dello spaccio locale e la gang albanese attiva in Romagna dalla quale, secondo le indagini, proveniva la cocaina. È il quinto indagato per il quale il gip Gasparini ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere della pm Fucci. Ancora non è stato rintracciato, potrebbe anche essere tornato in Albania.
Le appendici dell’ordinanza, che annunciano ulteriori sviluppi investigativi, sono i due arresti in flagranza di reato scattati durante le perquisizioni di martedì. In manette è finito Jorge Lopez Rivera, 26 anni di origini colombiane, titolare insieme al fratello Leonardo, del bar Badioli in via Roma.
 
Nella sua casa i carabinieri hanno trovato quasi un chilo di marijuana. Il giovane con il giudice, davanti al quale è comparso per la direttissima, si è giustificato dicendo di aver comprato la marijuana online allo scopo di preparare decotti per curare il padre. Intanto, l’arresto è stato convalidato, con l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari; nel merito il processo continuerà lunedì. Ma per lui e il fratello i guai non sono finiti perché i due giovani sono accusati, in base alle risultanze delle indagini del nucleo operativo dei carabinieri di Fano riportate nell’ordinanza di custodia cautelare, di aver consentito che il bar Badioli diventasse un ritrovo di persone che lì si davano all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.
L’altro arrestato in flagranza è Maicol Truffi, 23 anni di Fossombrone, già coinvolto nell’indagine Circoli viziosi. Per lui il gip non ha accolto la richiesta di custodia cautelare, ritenendo marginale la sua posizione nel giro di spaccio, ma in casa aveva 4 grammi di cocaina e 7 di marijuana, oltre al fucile del nonno illegalmente detenuto. Ai carabinieri risulta che non sia un consumatore di droga e che cedesse dosi a ragazzi minori, di età compresa tra 14 e 17 anni. L’udienza di convalida dell’arresto è fissata per oggi al Tribunale di Urbino.
Stamattina al Tribunale di Pesaro sono previsti anche gli interrogatori di garanzia dei quattro arrestati su ordine del giudice: Luca Lucarelli, 29 anni, ritenuto la figura dominante del sodalizio, e la compagna Silvia Governatori, 29 anni (già scarcerata per le condizioni di salute), entrambi di Fano; Mirko Bolognini 31 anni di Fossombrone (con Lucarelli coinvolto nell’inchiesta Pitbull); Luigi Marietti, 23 anni di Fossombrone (già indagato per Circoli viziosi).
Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Roberto Brunelli, Christian Guidi, Francesco Coli, Maria Pia Battistini e Cinzia Fenici.
Nell’indagine Prius sono coinvolti anche i due fratelli arrestati per droga a Fano con una partita di cocaina nel novembre 2017, nel frattempo condannati in primo e secondo grado e da allora detenuti, attualmente agli arresti domiciliari in casa della madre a Carpegna.

Nei loro confronti, avendo essi confessato a suo tempo le responsabilità, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto di non accogliere la richiesta di arresto.

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