PESARO - Oggi alle 11 si apre il pozzo Sant’Anna, al Furlo: «Dal pozzo saranno rilasciati 150 litri al secondo in più da immettere nel fiume Metauro». Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale alle Risorse idriche e Protezione civile, Stefano Aguzzi, al termine di una riunione sull’emergenza idrica con il Comitato provinciale di Protezione civile. Al tavolo tecnico erano presenti Aato1, i Comuni di Fossombrone, Cantiano, Cagli e Fano, la Prefettura, la Provincia, il Ministero degli Interni, l’Asur e l’Arpam, coordinati dalla Protezione civile regionale.
L’intervento fa seguito al decreto dei giorni scorsi per limitare il prelievo di acqua a uso irriguo da tutti i corsi d’acqua insistenti nel bacino idrografico del fiume Metauro, per preservare la risorsa idrica e salvaguardare il sistema di approvvigionamento idropotabile del pesarese.
L'emergenza
«Siamo in piena emergenza – ha ribadito l’assessore Aguzzi –.
Il pozzo
Il pozzo, realizzato nel 2018 su fondi ottenuti dalla Protezione civile Nazionale dopo l’emergenza del 2017, è stato voluto in caso di magre portate del Metauro dall’assemblea dei sindaci dell’Aato1 al fine di riequilibrare il rapporto tra l’approvvigionamento derivante da acque di superficie con quello da acque sotterranee nel pesarese. «Con il sindaco di Fossombrone Berloni – entra nel merito Marco Bartoli, consigliere comunale con incarico all’ambiente – abbiamo seguito da remoto la riunione convocata da Aguzzi. L’emergenza non è più straordinaria e l’uso delle acque del pozzo Sant’Anna fa parte dell’ordinaria gestione. Purtroppo si immette dell’eccellente acqua minerale nel fiume che, dopo qualche chilometro, dobbiamo di nuovo rendere potabile. La soluzione che sosteniamo è canalizzare l’acqua dal pozzo direttamente nella rete di acquedotti, limitando il suo uso a casi estremi senza disperdere la risorsa». Sull’emergenza idrica il sindaco Alessandro Piccini di Cantiano aveva indetto un consiglio comunale straordinario monotematico per spiegare dati alla mano alla la gravità dell’emergenza in corso. «Perché - ha insistito - mai il sistema idrico provinciale si è trovato così presto in difficoltà».