Pesaro, concessioni più ampie per l'allarme Covid? «Giù le mani dalla spiaggia libera»

Pesaro, concessioni più ampie per l'allarme Covid? «Giù le mani dalla spiaggia libera»
Pesaro, concessioni più ampie per l'allarme Covid? «Giù le mani dalla spiaggia libera»
di Luca Senesi
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Lunedì 11 Maggio 2020, 09:57

PESARO - Bagnini da accontentare fra una stagione tutta in salita e le file di ombrelloni da recuperare - con le nuove disposizioni in materia Covid si perderà almeno il 30% - ma con la necessità di preservare il più possibile la spiaggia libera a disposizione. Il timore è che si “occupino” dei tratti di arenile demaniali fuori dalle concessioni regolamentari per darli agli stabilimenti confinanti.

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Annusata l’aria - la delibera regionale in materia sarebbe imminente - la politica, con i gruppi consiliari, mette le mani avanti e si sta muovendo in maniera bipartisan. Così il gruppo della lista civica “Una Città in Comune” che fa capo all’assessore all’Operatività Enzo Belloni e il Movimento 5 Stelle, chiedono in maniera trasversale che le spiagge libere - che a Pesaro si possono raggruppare nelle zone di Sottomonte e di Baia Flaminia, oltre a piccoli tratti tra Ponente e Levante - restino tali e siano conservate e tutelate.
 
«Ci sembra un’idea profondamente sbagliata - commentano Camilla Murgia e Sergio Castellani, consiglieri comunali di “Una Città in Comune -. In un momento di assoluta gravità economica si vorrebbe eliminare uno spazio gratuito a disposizione delle persone, che nell’estate 2020 avranno probabilmente questa unica possibilità di godere di un bene comune». «La delibera ipotizzata è discutibile sotto diversi aspetti - osserva l’assessore Belloni -. Penalizzare alcuni cittadini, o alcuni imprenditori, a favore di altri, mi sembra comunque sbagliato. E poi, ad esempio, lo scorso anno Pesaro non ha potuto realizzare una spiaggia per cani gestita, perché la Regione ha stabilito che non si poteva modificare il rapporto tra spiaggia libera e spiaggia organizzata. Ora questa regola non vale più?».

«Siamo contrari alla soluzione proposta - ribadiscono Murgia e Castellani - per almeno altri due motivi: da una parte il timore fortissimo che una volta passata l’emergenza sarà molto difficile tornare alla divisione degli spazi pre virus; dall’altra, se è vero che ogni crisi genera nuove opportunità, se fosse vero che il Virus si sviluppa in modo più virulento nelle aree a maggiore inquinamento atmosferico, ci sarebbe un motivo in più per sviluppare al massimo la sensibilità di tutti a favore della conservazione e protezione di aree “protette” e libere da insediamenti». Sulla stessa lunghezza d’onda i 5 Stelle: «Le spiagge libere devono restare libere e gratuite per tutti. Il diritto all’accesso al mare riguarda tutti e bisogna tutelare la parte di cittadinanza che desidera fruire di un bene naturale così importante». 

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