Clinica privata, Saltamartini s'impegna per il Santa Croce. Ma non passa la mozione M5S

L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini
L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 09:35

FANO - Per la sanità provinciale, governata da due mesi in Regione dal centrodestra, vale l’eccezione della regola non c’è due senza tre. Così formalmente si salva, per ora, la clinica privata pianificata dall’amministrazione comunale di Fano, insieme con la Regione, a Chiaruccia.

Il terzo stop non c’è
Il terzo voto dell’Assemblea legislativa delle Marche per smantellare l’assetto ospedaliero programmato tra Pesaro e Fano dall’ex governatore Ceriscioli non c’è. Dopo la sospensione dei procedimenti per gli ospedali unici (due settimane fa, presentata dal centrodestra e appoggiata dal M5S) e la richiesta di revoca del project financing per la costruzione del nuovo ospedale di Marche Nord a Muraglia di Pesaro (una settimana fa, proposta dal M5S e approvata dal centrodestra), ieri la mozione della capogruppo pentastellata Marta Ruggeri, che voleva destinare alle strutture pubbliche provinciali i 50 posti letto di ortopedia riservati a una futura clinica privata, è stata bocciata dal centrodestra, che nel voto si è ritrovato appaiato al centrosinistra.

Il paradosso della politica
Ed è un paradosso della politica perché sia Fratelli d’Italia, con il capogruppo Ciccioli, sia la Lega, con i consiglieri Cancellieri di Fermignano e Serfilippi di Fano, si erano dichiarati sostanzialmente favorevoli al merito del provvedimento.

Ciccioli per la verità aveva anche detto che quei posti letto potrebbero essere assegnati ad altri territori, suscitando la reazione di Biancani del Pd che sin dalla precedente votazione sul project aveva paventato la sottrazione da parte della nuova maggioranza delle risorse già assegnate al Pesarese.

Ma l’assessore regionale alla sanità Saltamartini addirittura si è spinto oltre la richiesta di Ruggeri, dicendo chiaramente che nell’ambito della revisione ospedaliera, a cui la giunta Acquaroli già lavora, quei 50 posti letto spettano a Fano e all’ospedale Santa Croce, dichiarandosi meravigliato di come il sindaco possa aver accettato il protocollo d’intesa che prevede la clinica privata a Fano in una logica territoriale compensativa rispetto al nuovo ospedale pubblico programmato a Pesaro.

Le stesse premesse
Tutti nella maggioranza, a partire da Ciccioli contrario a un patto di scambio tra pubblico e privato di questo tipo, hanno rivolto inviti al M5S per il ritiro del documento offrendosi di prendere una decisione insieme in occasione della prossima discussione del nuovo piano socio sanitario regionale. A Carancini del Pd, pur contrario nel merito alla mozione, non è sfuggita la contraddizione di quest’atteggiamento visti i precedenti voti del centrodestra sul tema sanitario espressi sulla base delle stesse premesse, la riscrittura del piano, per scelte ancora più impegnative. Dal consiglio regionale è rimbalzata la voce che la diversa misura sia stata imposta dal presidente Acquaroli per l’inopportunità politica di approvare tutte le proposte rilevanti dei 5 Stelle, anche se certamente non sono indifferenti le relazioni primarie dei principali rappresentanti territoriali della maggioranza con gli imprenditori che vengono pubblicamente accreditati nell’operazione della clinica privata. 

Dotazione carente in provincia
Comunque, per inverse ragioni di opportunità politica, Marta Ruggeri, che aveva segnalato l’anomalia del congelamento di quei 50 posti letto rispetto ai bisogni di salute del territorio provinciale già penalizzato nella dotazione rispetto al decreto 70/2015 (per integrare la quale appunto erano stati assegnati nel 2018), non ha ritirato la mozione, dichiarandosi disponibile in ogni caso a un confronto propositivo sulle previsioni del nuovo piano sanitario. Inevitabile la lettura finale dei 5 Stelle.

«Centrodestra e Pd sono a favore della sanità privata - stigmatizzano le consigliere Marta Ruggeri e Simona Lupini -. A parole la maggioranza si è dichiarata d’accordo sul merito della mozione ma nei fatti non ha voluto precludersi decisioni diverse. Siamo l’unica forza politica coerente nel perseguire il primato della sanità pubblica».

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