Cagli, scomparso cucciolo di daino
L'appello: «Aiutateci a ritrovare Fiore»

Cagli, scomparso cucciolo di daino L'appello: «Aiutateci a ritrovare Fiore»
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Giovedì 14 Luglio 2016, 11:35
CAGLI - Tre grida nel cuore della notte. E la mattina Fiore, un cucciolo di capriolo di neppure due mesi, non è sceso per fare colazione, come ormai era abitudine. Erano circa le 4 della notte tra giovedì e venerdì quando Virgilio Virgili ha sentito tre grida. Si è affacciato alla finestra, ma era troppo buio per vedere qualcosa. Solo dopo un po’, i fari di un’auto hanno schiarito la notte di Secchiano di Cagli.
Fiore, dal 24 maggio, era in affido alla famiglia Virgili, che a Secchiano ha una casa con ampio giardino e un fazzoletto di bosco, diventato rifugio del piccolino anche perché più fresco, dal quale usciva solo per mangiare: 5 volte al giorno all’inizio, tre da un paio di settimane, da quando riusciva a nutrirsi brucando erba, ma non voleva rinunciare al biberon di latte di capra che la famiglia, gli amici e tutto il paese erano felici di dargli.
Fiore, da venerdì, non si trova. Non un cadavere, un ciuffo di peli o una traccia di sangue che facciano immaginare una morte naturale o un attacco di altri animali. Né un buco dal quale uscire. Difficile, anche saltare una rete da un metro e 80, nonostante Fiore fosse già alto 50 centimetri al garrese. Escluse tutte queste ipotesi, quella che resta è che Fiore sia stato rubato o, come si addice di più a un membro della comunità, rapito.
«Non possiamo dire con certezza che qualcuno abbia preso Fiore – racconta Virgili -. Non abbiamo elementi che lo dimostrino. Diciamo, però, che non abbiamo elementi neppure in direzioni diverse da questa. Quello che sappiamo è che non c’è più, che non avrebbe avuto motivo di scappare e che non ci sono tracce che sia morto, magari sbranato da animali. Speriamo stia bene, ovunque si trovi». Era il 24 maggio quando Virgili, insieme a un amico, stava facendo una passeggiata e ha trovato il cucciolo in una scarpata. Vivendo in queste zone, conoscono perfettamente le procedure, quindi hanno chiamato il Cras per il recupero animali.
«Ci hanno consigliato di aspettare qualche ora – spiega Virgili –, nel caso la mamma fosse tornata a riprenderlo. Poi siamo tornati a vedere, ma il capriolo era ancora lì». Lo hanno soccorso e portato in giardino, dove hanno iniziato a dargli latte di capra per svezzarlo. Così Fiore ha iniziato a crescere, finché non ha cercato un po’ di autonomia, “trasferendosi” nel bosco al termine del giardino, per scendere solo quando aveva fame. «Quella mattina l’ho chiamato e chiamato, ma non scendeva. Allora sono andato a cercarlo, siamo andati in molti e più volte, ma niente». Come d’accordo con il Cras, l’animale avrebbe dovuto essere rimesso in libertà tra un paio di mesi: «L’obiettivo era aiutarlo a tornare libero, ma era ancora troppo piccolo» e aveva bisogno di un po’ d’aiuto. 
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