Sforata la scadenza degli ecoincentivi. Mms ai Comuni: «Biodigestore in forse, senza proroga non lo costruiamo»

Il rendering del biodigestore di Green Factory progettato a Talacchio
Il rendering del biodigestore di Green Factory progettato a Talacchio
di Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Domenica 3 Aprile 2022, 10:03

VALLEFOGLIA - Tre biodigestori nella provincia di Pesaro Urbino per una capacità di trattamento di rifiuti organici e biomasse vegetali tre o quattro volte superiore alla produzione del territorio, con conseguenti ricadute negative sull’ambiente. Ma forse anche nessun impianto.

Stop possibile a tre impianti
La possibilità di realizzare i digestori anaerobici per produrre metano e compost per l’agricoltura dipende dalla concessione da parte del governo di una proroga degli ecoincentivi in scadenza a fine anno, senza la quale tutti i tre progetti annunciati (di Talacchio, Barchi e Fano) resterebbero al palo. 
L’ha chiarito il manager di Marche Multiservizi, Mauro Tiviroli, i giorni scorsi in un incontro con sindaci o assessori di Vallefoglia, Tavullia, Montelabbate, Mombaroccio e Gabicce Mare. Che la scadenza di fine anno potesse intervenire come una tagliola quantomeno sull’istanza di autorizzazione in itinere dell’impianto più grande, quello di Talacchio di Vallefoglia da 105mila tonnellate all’anno di rifiuti, era chiaro sin dalla concessione nell’ottobre scorso a Green Factory, la società di scopo di Marche Multiservizi, della proroga di 180 giorni da parte della Provincia per rispondere ai quesiti dei vari enti nell’istruttoria per la valutazione di impatto ambientale.

La rinuncia senza sostegno economico
I tempi del progetto, infatti, erano già stretti tanto che il cronoprogramma prevedeva l’esecuzione delle strutture per mettere in rete il gas entro il 31 dicembre 2022 (requisito degli incentivi economici) con il completamento dell’impianto nei 6 mesi successivi.

Green Factory ha usato solamente la metà della proroga, con la documentazione consegnata a fine gennaio, ma questo non è stato sufficiente.

«L’amministratore delegato Tiviroli - afferma l’assessore a rifiuti, acqua ed energia di Montelabbate, Pierluigi Ferraro, che conferma la notizia dell’incontro rimbalzata dall’ambiente politico - ha comunicato in pratica che il progetto non rientra nella scadenza attuale degli ecoincentivi, precisando che si spera nella proroga di un anno, sino alla fine del 2023, della quale però Marche Multiservizi non ha certezza. Se non sarà concessa, Tiviroli ha affermato che il biodigestore non si costruirà perché non ritiene giusto che i costi ricadano sui cittadini con le bollette, considerato che era stato promesso che con l’impianto per lavorare i rifiuti organici le tariffe sarebbero calate, seppure per una cifra irrisoria che proprio io avevo contestato».

L’incontro con i Comuni della vallata si è svolto nella sede pesarese di Marche Multiservizi, alla presenza anche del consigliere di amministrazione Andrea Pierotti. L’ad ha precisato che affidandosi a un’impresa efficiente sono necessari 12/13 mesi per costruire un biodigestore. Questo significa che senza proroga non vedrà la luce neanche l’impianto della società Feronia progettato a Barchi, la cui istruttoria è tuttora in corso. La fattibilità del progetto di Fano, invece, dipende dalla concessione di una proroga più lunga: un anno in più non sarebbe sufficiente dovendo il Comune ancora scegliere il partner industriale.

La domanda dell'assessore Ferraro
Nella riunione, che rientra tra quelle annuali organizzate da Mms con i Comuni riuniti per aree territoriali, si è parlato anche del riempimento accelerato della discarica di Ca’ Lucio di Urbino con il conferimento massivo di rifiuti industriali da fuori regione. Tiviroli - su domanda di Ferraro - ha comunicato che la capienza della discarica verrà esaurita entro la fine dell’anno senza fare alcun riferimento alla revisione del programma richiesta dalla Regione con le prescrizioni al piano di ambito per il mancato rispetto del piano dei rifiuti delle Marche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA