Assedio no vax pesaresi sotto casa di Ricci, in 7 rischiano di andare a processo. Tra questi anche il ristoratore Carriera

L’indagine riguardava 19 manifestanti, diverse posizioni già archiviate

Assedio no vax sotto casa di Ricci, in 7 rischiano di andare a processo
​Assedio no vax sotto casa di Ricci, in 7 rischiano di andare a processo
di Luigi Benelli
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Giovedì 7 Marzo 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 07:05

PESARO Manifestazione no vax sotto casa del sindaco Matteo Ricci, in sette davanti al gup. I fatti risalgono al 28 luglio 2021, quando al termine di un corteo autorizzato alla Palla di Pomodoro contro il green pass e restrizioni anti Covid, aveva poi deviato radunandosi sotto casa di Ricci in centro, minacciando la sua famiglia e costringendo moglie e figli a non uscire di casa. Il sindaco quella sera era assente, ospite di un programma tv. Ed aveva saputo in diretta di quello che stava succedendo davanti al suo portone, di quella folla di decine di persone, che avrebbe usato toni intimidatori e minacciosi. 

Le grida e i cori

Avrebbero gridato “fuori, fuori”, mentre qualcuno aveva suonato ripetutamente al campanello del sindaco. Un assalto che aveva provocato ansia e timore nella famiglia di Ricci. La procura aveva notificato l'avviso di chiusura indagini per 19 persone tra cui, come già era noto, spicca il nome di Umberto Carriera, il leader di “Ioapro” e imprenditore che si è opposto alle chiusure dei locali dettate dall’emergenza pandemica.

Alcune posizioni sono state archiviate e ieri il giudice Antonella Marrone si è dichiarata incompatibile perché aveva già archiviato alcune posizioni. Così ha rinviato il processo al 28 maggio davanti al giudice Giacomo Gasparini. In quella sede si decideranno riti alternativi o rinvii a giudizio. Carriera, secondo la ricostruzione della procura è stato il promotore della manifestazione improvvisata di quella sera. È difeso dall'avvocato Federico Bertuccioli.

Incompatibile

Un corteo “fuorilegge” per il quale rischiano fino a 6 mesi di arresto e un’ammenda fino a 413 euro. Per tutti l'accusa è di minacce, violenza privata e manifestazione non autorizzata. Ricci aveva subito presentato denuncia, sollevando anche una polemica politica. Nel frattempo erano scattate la indagini della Digos che poco alla volta ha individuato quelli che vengono ritenuti i responsabili di minacce e intimidazioni. Tra gli avvocati che difendono gli indagati, oltre al legale Federico Bertuccioli, anche Matteo Mattioli, Pia Perricci.

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