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Arzilla, dopo la paura cresce la rabbia: «Risolvete il problema, serve un incontro urgente tra Comune, Regione e Consorzio di bonifica»

Arzilla, dopo la paura cresce la rabbia: «Risolvete il problema, serve un incontro urgente tra Comune, Regione e Consorzio di bonifica»
Arzilla, dopo la paura cresce la rabbia: «Risolvete il problema, serve un incontro urgente tra Comune, Regione e Consorzio di bonifica»
di Massimo Foghetti
Articolo riservato agli abbonati
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 02:30 | 3 Minuti di Lettura

FANO Il sonno relativamente più tranquillo trascorso dai residenti nei pressi del torrente Arzilla nella notte scorsa non ha fatto dimenticare la lunga veglia, l’ansia e la preoccupazione suscitata dalla piena del corso d’acqua del giorno precedente. In seguito alle abbondanti piogge che si sono scatenate da domenica scorsa, un’ondata melmosa, dilagante, tumultuosa9 si è riversata sulle strette sponde del torrente facendo temere che da un momento all’altro sormontasse gli argini e dilagasse nei terreni circostanti, dove non mancano le abitazioni. 


Una notte insonne


Sono stati momenti di grande apprensione, in cui l’attenzione di tutti si è soffermata sugli idrometri che, posti in più punti dell’alveo, misurano il livello dell’acqua, notando come via via questo livello si innalzasse fino a lambire il limite di guardia. Per fortuna questa volta non si è andati oltre. Il cessare della pioggia nella giornata di lunedì ha impedito che si verificasse una nuova inondazione, mentre negli occhi dei residenti rimanevano impresse le immagini di ciò che lo scorso settembre aveva provocato le esondazioni del Misa e del Nevola nel territorio della vicina Senigallia. Lo spettacolo a cui stavano assistendo era comunque ugualmente impressionante: l’Arzilla alla foce aveva triplicato la sua estensione invadendo tutte le arcate dei ponti della statale Adriatica e della ferrovia; poco più a monte, rami e tronchi d’albero strappati dalla piena dalle sponde del torrente avevano formato una diga, ammucchiandosi sui piloni dei ponti secondari, con il pericolo che la forza delle acque premesse lateralmente contro gli argini. Si stava prefigurando una disgrazia annunciata. Se la pioggia fosse continuata a cadere anche il giorno successivo le case che si trovano nei pressi non avrebbero avuto scampo. 

Senigallia insegna


«Non è bastato quanto avvenuto nella vicina Senigallia – ha detto – il presidente del comitato Arzilla Viva Walter Durpetti – a fare aprire gli occhi ai nostri amministratori e a indurli ad intervenire per proteggere adeguatamente le nostre abitazioni. La priorità di tutte le istituzioni deve essere quella di tutelare prima le nostre vite, poi i nostri beni. Purtroppo le inondazioni che si sono susseguite nel territorio di Senigallia hanno causato lutti e rovine e questo significa che sono in gioco anche le nostre esistenze. Il degrado raggiunto dall’ambiente in cui viviamo, a causa della scarsa manutenzione dell’Arzilla, sta raggiungendo un punto di non ritorno: il letto del fiume su cui si sono depositati strati di sedimenti, si è notevolmente alzato, questo significa che nemmeno il dragaggio riuscirà a riportarlo al livello originario, la vegetazione sulle sponde è cresciuta in maniera disordinata e molti alberi ormai si trovano sull’acqua».


Il rimpallo delle competenze


Ormai non è più procrastinabile quell’incontro che Walter Durpetti tenta di organizzare da tempo, tra Comune, Provincia, Regione e Consorzio di Bonifica, affinché si decida una volta per tutte a chi spetta procedere alla cura del terrente. «Basta con il rimpallo delle competenze - ha detto – e soprattutto basta con lo sfuggire, come si è fatto fino ad oggi, dalle proprie responsabilità.».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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