Una dottoressa di Torrette e 4 speleologi marchigiani nella task force per salvare Mark Dickey In Turchia

Una dotteressa di Torrette e 4 speleologi marchigiani nella task force che ha salvato Mark Dickey In Turchia
Una dotteressa di Torrette e 4 speleologi marchigiani nella task force che ha salvato Mark Dickey In Turchia
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Venerdì 8 Settembre 2023, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 11:11

«Avrò bisogno di molto aiuto per uscire di qui». Lo afferma, in un video girato mercoledì e pubblicato oggi dai media turchi, Mark Dickey, lo speleologo statunitense di 40 anni bloccato dopo un malore da domenica in un campo base di una grotta in Turchia a oltre 1000 metri di profondità. «Come potete vedere, sono in piedi, sono sveglio e sto parlando ma dentro non sono ancora guarito», dice Dickey nel video dove lo si vede in piedi, mentre parla sorridente all'interno del campo base della grotta di Morca, in provincia di Mersin sulla costa mediterranea della Turchia, dove è stato trasportato domenica in seguito ad un malore che ha accusato mentre si trovava a una profondità di 1120 metri durante una missione di esplorazione internazionale.

«La rapida risposta da parte del governo turco per ottenere il rifornimento medico di cui avevo bisogno mi ha salvato la vita», dice Dickey che ha ricevuto assistenza medica e infusioni di sangue per curare un'emorragia.

All'operazione di salvataggio dello speleologo, coordinata dall'ente di protezione civile turco Afad, partecipano tecnici di Bulgaria, Polonia, Ungheria mentre l'Italia ha invitato 46 tecnici del Soccorso alpino e speleologico  che sono al lavoro per aiutare Dickey a risalire dopo essere arrivati in Turchia nella notte tra mercoledì e giovedì. 

Marchigiani nella task force in Turchia

Nella squadra che per prima ha raggiunto lo speleologo statunitense erano presenti quattro marchigiani tra cui una dottoressa del reparto di Rianimazione di torrette.

Nel frattempo è decollaro ieri sera da Pratica di Mare un volo dell'Aeronautica Militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da un totale di 33 tecnici esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, a supporto dei soccorritori che già stanno operando. Una volta atterrati in loco, l’esercito turco li ha elitrasportati nei pressi dell’ingresso della grotta dove negli scorsi giorni è stato allestito un campo base.

Un’ulteriore squadra composta da 5 tecnici del Cnsas, a bordo di due furgoni contenenti materiale logistico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia, ed è in fase di arrivo al campo base. In Turchia sono dunque presenti da questa mattina 46 operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. 

Al momento, oltre all'Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione - coordinata dall'AFAD, l'ente turco di Protezione Civile - tra queste la Bulgaria, la Polonia e l'Ungheria.

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