ANCONA - Sono 263 su 499 le unità di personale per la ricostruzione che verranno stabilizzate nelle Marche, con un contributo complessivo di quasi 19 milioni di euro a carico dello Stato. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Bilancio e alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli: «L’intesa per la stabilizzazione è stata raggiunta in sede di Conferenza unificata, sullo schema di decreto del Presidente del consiglio dei ministri per il riparto delle risorse finanziarie per la stabilizzazione del personale che ha maturato o maturerà i requisiti previsti dalla legge Madia entro il 31 dicembre 2021».
L’iter
Nella definizione delle regole del processo di stabilizzazione sono state accolte tutte le richieste, «condivise con i Comuni e le Province marchigiane e veicolate dall’amministrazione regionale alla Conferenza delle regioni, necessarie a garantire certezza del processo, aderenza alle reali caratterizzazioni dei rapporti di lavoro del personale precario e neutralità finanziaria sui bilanci degli enti».
«Abbiamo chiesto con forza - spiega l’assessore Castelli - la possibilità di cumulare i periodi maturati dai lavoratori in categorie contrattuali diverse, così come la copertura anche degli oneri del salario accessorio e la neutralizzazione delle assunzioni a tempo indeterminato».
Altro elemento di assoluto rilievo è la circostanza che rispetto agli 83 milioni di euro stanziati, per questo processo di stabilizzazione ne sono stati spesi meno di 19: «Per questo motivo va assolutamente sostenuta la modifica normativa dei requisiti per la stabilizzazione, posticipando il termine del 31 dicembre 2021 al 31 dicembre del 2023, così da garantire la possibilità della stabilizzazione di tutto il personale precario oggi in servizio presso l’Ufficio Speciale per la ricostruzione e presso i Comuni e le Province marchigiane. Il prossimo obiettivo - conclude l’assessore regionale Guido Castelli - è dunque quello di veicolare, come emendamento alla prossima legge di Bilancio, tale proposta». Le 499 nuove stabilizzazioni riguardano tutti i crateri del sisma, compresi quelli del 2009, del 2012 e del Molise.
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